mercoledì 15 giugno 2022

Dark Star – John Carpenter

opera prima di John Carpenter, insieme ad altri geniacci, in un film che nasce come parodia di 2001 Odissea nello Spazio, è un gioiellino che si regge da dolo.

momenti di comicità e filosofia di alto livello, nutrimento per gli occhi e per la mente.

film girato con quattro soldi, ma con le idee chiare.

cercatelo, non ve ne pentirete - Ismaele

 

 

 

"Dark Star" is one of the damnedest science fiction movies I've ever seen, a berserk combination of space opera, intelligent bombs, and beach balls from other worlds…

…It's a comedy about the adventures of the crew of "Dark Star," an interstellar space cruiser assigned to blow up planets with unsuitable life forms and render the universe safe for the human race. Their job is mostly a boring one; they cruise endlessly through space, listening to rock music or sitting in a big observation dome that allows them to gawk at the passing stars. Occasionally they pull up at a planet and unleash a bomb. Their bombs are computers that talk, think and reason, and that occasionally insist on leaving the bomb bay on their own and have to be coaxed back into the ship…

da qui

 

This first from Carpenter is a definite cult classic - a sci-fi boasting a minuscule budget about a space-ship crew out on a mission to destroy unstable planets. Amongst other things, we see a bouncing alien that loves to tickle and looks like a beach-ball with hands, the hilarious misadventures of the man who tries to catch it and gets caught underneath an elevator, a man trying to convince an AI bomb to follow orders by discussing phenomenology with it, and lots of quirky dialog and characters who like to blow things up and surf through space.

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Visivamente il film, pur essendo piuttosto limitato a causa del low-budget, è comunque non privo di soluzioni creative apprezzabili ed effetti speciali da b-movie sci-fi che in fin dei conti si rivelano anche divertenti. Carpenter riprende anche dal punto di vista visivo alcune scene di 2001: A Space Odyssey, tra le quali ricordiamo il trip spaziale della navetta attraverso luci e corpi sconosciuti, la fuoriuscita dalla navetta del tenente Doolittle per recuperare il compagno di equipaggio “sparato fuori” da essa e la scena in cui i membri dell’equipaggio mangiano cibo futuristico. Carpenter cura anche le musiche, con un risultato piacevole e non disprezzabile. Per forza di cose Dark Star non potrà piacere a tutti, ma chi ha una malsana predisposizione per il filone sci-fi più weird non potrà che apprezzare.

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Il vero epicentro di Dark Star è però il rapporto, piuttosto problematico, tra uomo e I.A.. Giungiamo così all’indimenticabile epilogo, in cui Doolittle intavola una cartesiana disputa con la Bomba #20, intenzionata ad esplodere, nonostante sia impossibile sganciarla e tutti cerchino di fermare il processo in corso. La crisi è imminente, Pinback e Boiler cercano disperatamente di risolvere il problema, ma i molti malfunzionamenti ignorati ora rendono impossibile al computer di bordo di porre rimedio alle drammatiche circostanze.

Intanto, il tenente disperato cerca aiuto dal comandante Powell (Joe Sanders ridoppiato da John Carpenter), il quale, dopo un incidete mortale è tenuto in criogenia e che gli suggerisce di insegnare alla bomba i rudimenti di fenomenologia! Così, l’astronauta inizia a interrogare l’ordigno sul come faccia a sapere dell’esistenza sua e di tutto il creato e che si conclude con la Bomba che afferma di essere l’unica cosa esistente e che il resto sia tutto un falso dato, perciò una distrazione che deve rifiutarsi di recepire.

Tuttavia, gli sforzi di Doolittle sono alla fine vani e, dopo una momentanea illusione di salvezza data dal fatto che l’esplosivo sia tornato al suo posto, quest’ultimo esplode distruggendo la nave. Finale sagace e insieme estremamente cinico, vediamo sullo sfondo il tenente che – dopo averlo tanto sognato – cavalca a mo’ di tavola da surf un relitto metallico nello spazio profondo in direzione di un pianeta … Insomma, vita e morte, tragicità e comicità si fondono alla perfezione in Dark Star, anticipando il paradossale dark humor che contraddistinguerà i film e le sceneggiature successivi di John Carpenter.

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