mercoledì 30 ottobre 2024

Un maledetto imbroglio - Pietro Germi

ispirato a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, di Carlo Emilio Gadda, a cui piacque il film, Pietro Germi è regista e protagonista del film.

le investigazioni del commissario Ingravallo sono difficili, ma lui e la sua squadra sono all'altezza.

ottimi interpreti ti tengono legato alla poltrona, provare per credere.

buona visione - Ismaele

 

 

QUI si può vedere il film completo

 

Pur ispirandosi solo nell'assunto iniziale al capolavoro di Gadda, il film, grazie all'ottima regia di Germi, è perfettamente riuscito nel disvelare miserie e decadenze della borghesia romana e nel saper riproporre in celluloide il tono del geniale romanzo. Splendida la prova attoriale dello stesso Germi, che dà vita ad un personaggio (quello del commissario) che non si dimentica e che verrà "bissato" nel primo film di Damiani (Il rossetto). Un film sottolutato, cui non sono stati tributati gli onori che avrebbe meritato.

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Germi dà vita al primo poliziesco italiano, descrivendo con occhio distaccato una realtà quotidiana costituita di personaggi dalla coscienza più o meno sporca. Germi stesso interpreta una figura di commissario dal polso ferreo e fortemente caratterizzata, anche dal punto di vista fisico: astuto, occhiali scuri, metodi rudi e inquisitori, indagatore instancabile e distaccato e con una fidanzata che trascura (elemento tipico dei futuri poliziotteschi). Buon intreccio e ottimi interpreti.

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Un film giallo, per funzionare bene, deve non solo riservare al finale i fuochi d'artificio più alti e coreografici, ma anche saper dosare strada facendo ritmo e tensione nella giusta misura, come un'alchimia dove una dose eccessiva (o una troppo scarsa) di un ingrediente finisca per far saltare tutta la bontà di una ricetta. Pietro Germi, regista ed interprete senza fronzoli (quasi un Eastwood da Italia post-bellica) era così forse l'autore più indicato per uno dei primi polizieschi italiani, un film dove non ci sono tempi morti, distrazioni, vuoti narrativi, e tutto sembra procedere all'unisono verso l'inevitabile colpo di scena finale. Ottimo l'amalgama tra gli attori, soprattutto il team di poliziotti che non fa nessun torto al romanzo ispiratore, "Quer pasticciaccio brutto di via Merulana", tanto che lo stesso Gadda (pur riconoscendo le parziali distanze rispetto al romanzo) finì per apprezzare la giusta commistione di humor nero e tensione.

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…Alfredo Giannetti, Ennio De Concini e lo stesso Pietro Germi adattano molto liberamente lo stravagante, innovativo romanzo "sperimentale" di Carlo Emilio Gadda, "Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana", concentrandosi sulla vicenda noir e sul reticolo variegato di personaggi coinvolti, tra l'ispettore cinico e astuto come un incallito, spietato predatore, e i vari indiziati, tutti in qualche modo un po' colpevoli o portatori di una verità proibita che, qualora svelata, porterebbe a mettere a repentaglio la loro già fragile posizione.

Per Germi è nuovamente l'occasione per dedicarsi a dipanare scenari di malessere da vita di coppia, che finiscono per creare dei mostri, o comunque ad alimentare un disagio tra conviventi che finisce talvolta per spingere ad azioni inimmaginabili. La verità poi, verrà a galla quasi per caso, grazie ad una fatale e risolutiva, brillante intuizione di Ingravallo stesso, uomo duro, sin spietato, ma brillante e tenace come uno squalo, e sarà molto più semplice e quasi naturale rispetto al polverone che l'indagine riuscirà a sollevare, facendo emergere la condizione precaria e moralmente discutibile di ogni personaggio in qualche modo vicino alla vittima.

Da considerarsi come una cosa a parte o parallela rispetto all'elaborato, audace romanzo di Gadda, il film di Germi rimane un noir stupendo, capace di trattenere lo spettatore, arricchendo l'indagine di personaggi complessi ed emotivamente sfaccettati come è estremamente difficile trovare in un giallo o noir fine a se stesso, concentrato esclusivamente o quasi sul suo mistero portante…

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