un gruppo di evasori fiscali diventa una banda contro l'agenzia delle entrate
il direttore dell'ufficio è Ugo Tognazzi, che appare poco.
la banda, un po' come ne I soliti ignoti, cerca di riprendersi i soldi "ingiustamente" versati all'Ufficio delle Imposte.
la lotta fra gli evasori e l'amministrazione è spesso divertente,
buona (evasiva) visione - Ismaele
Michele
Lupo sa sempre come si fa per mantenere alto il ritmo di un film. In questo
ripropone il tema del furto tecnologico organizzato da ladri improvvisati ma
ingegnosi e lo fa senza grande originalità ma con onesto divertimento. La parte
sul western che sta tramontando e su Sartana che fa le cadute... su un noto
materasso per una pubblicità è divertente ma anche amara. E Pisacane, vecchio
ma sempre bravo, è quasi commovente.
Purtroppo
Ugo Tognazzi, nonostante l'ottima performance e il suo gustosissimo
personaggio, appare davvero troppo poco (circa 20 minuti). Il film comunque è
un ibrido piuttosto riuscito tra giallo e commedia, con spunti davvero
divertenti ed interessanti. Il cast è ottimo: Gastone Moschin e Franco Fabrizi
primeggiano, mentre inferiori al loro standard appaiono invece Leroy e Stander.
Alla fine il film non è malaccio, anche tenuto conto del gustoso finale.
…Concludo dicendo che si tratta di un film riuscito, a cui non
mancano le trovate comiche ed originali.
Provvisto inoltre di una trama ben costruita che non annoia
mai e di attori bravi nell'aver saputo interpretare i loro personaggi.
A parer mio merita quindi di essere rivalutato, sebbene sia
cosciente del fatto che è difficile riuscirci con dei film che hanno raccolto
in prevalenza giudizi negativi. Ma un'opportunità gli va senz'altro data perchè
riesce ad intrattenere in maniera intelligente e soprattutto originale. Insomma
è in possesso di quelle qualità che gli permettono di farsi rispettare nel
genere di cui fa parte. Lo consiglio.
Qui Lupo cerca di salire la china per passare ad un cinema di
serie A deciso, ci riesce in parte, anche avvalendosi di una partecipazione
straordinaria e ben caratterizzata di Tognazzi, Sceneggia lui steso in coppia
con Sergio Donati, nome altilenante ma non male del nostro cinema. La traccia
sarebbe forte e calzante, ma sono troppe le macchiette dove si disperde il
gusto del racconto, il personaggio di Tognazzi è la chiave di volta, ma viene
sfruttato fino ad un certo punto. La trovata gialla del colpo avrebbe dato più
risultati se si fosse inserita e montata più intelligentemente. Un cast di
rispetto e ben impiegato fa il giusto coro.
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