José Luis López Vázquez è il capo dei cardinali complottisti, ed è bravissimo.
la storia è quella di un papa che vuole cambiare la Chiesa, e l'unico modo di fermarlo è ammazzarlo.
la realtà supera la fantasia, il film non è perfetto, ma è avvincente.
non perdetevelo.
buona (papale) visione - Ismaele
QUI
si può vedere il film completo
Un film ingiustamente bersagliato; invece è buono, pur con delle
pecche.
Si fanno capire chiaramente molti dei tantissimi mali della Chiesa
cattolica, che a distanza di circa 40 anni dia fatti narrati (il probabile
assassinio di papa Luciani è del ’78) non sono stati emendati più di
tanto.
Il film mostra che la Chiesa persegue spesso azioni che vanno contro
il messaggio di Cristo, piuttosto che il contrario; e il papa che voleva
riportarla a favore degli oppressi deve essere ucciso, perché è un nemico. Si
vede bene il colpevole volto conservatore della chiesa: amica dei potenti
oppressori per convenienza, e nemica dei poveri che subiscono ingiustizia, al
di là delle parate. Di questa realtà non c’è quasi nulla nel cinema, e in
generale sui mass media, che sulla Chiesa sono inondati di produzione di grande
disonestà intellettuale da parte della Chiesa stessa, la quale, del resto, ha
sempre favorito l’ignoranza e combattuto la conoscenza competente; se non
l’avesse fatto, le proprie malefatte sarebbero state messe in luce, a vantaggio
della verità e a svantaggio della Chiesa stessa. La lotta contro il socialismo
era un tema caldissimo allora, e il film lo fa capire.
Esteticamente poi non è un film squallido come di dice: la colonna
sonora è buona, la recitazione pure, la fotografia anche. Splendide sono le
scene in Vaticano, specie quelle dei cardinali mentre pregano: è verosimile
l’aria mefitica che aleggia tra i porporati, che con i loro giochi di potere
hanno tradito, come sempre, la semplice e innocente letizia che dovrebbe
contraddistinguere i servi poveri di Dio…
Ispirato alla morte sospetta di Papa Luciani, si concentra
soprattutto sulle figure dei due protagonisti: Stamp, che da sacerdote moderato
si trasforma in papa marxista, e Bentivoglio, prima giovane insegnante
rivoluzionario e poi fautore del clericalismo intransigente all'insegna del
principio "extra ecclesiam nulla salus". Opera discontinua e nel
complesso superficiale, alterna teologia in pillole, momenti visionari (gli
incubi di Bentivoglio, la sua esperienza mistica) e para-thriller (l'attentato
al Papa e l'eliminazione dei sicari).
Morte in Vaticano è un film
sbagliato fin dal titolo. Se questo avesse voluto preannunciare una vicenda
scandalosa, avrebbe dovuto caso mai essere "Omicidio in Vaticano"
(cosa che peraltro è avvenuta), poiché di morti in Vaticano ve ne sono state
sempre, senza destare mai alcuno scalpore: la quasi totalità dei papi è
deceduta tra le mura leonine. Per il resto denuncia una (questa sì) scandalosa
ignoranza sulle regole e le gerarchie vaticane e si pone come un film di
fantascienza: il papa Giovanni Clemente I (il cui cambiamento di dottrina è
quanto mai repentino) di questo film surclassa il povero Albino Luciani e più
che un papa progressista si presenta come un kamikaze della "teologia
della liberazione".
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