venerdì 30 agosto 2024

Morte in Vaticano - Marcello Aliprandi

José Luis López Vázquez è il capo dei cardinali complottisti, ed è bravissimo.

la storia è quella di un papa che vuole cambiare la Chiesa, e l'unico modo di fermarlo è ammazzarlo.

la realtà supera la fantasia, il film non è perfetto, ma è avvincente.

non perdetevelo.

buona (papale) visione - Ismaele




QUI si può vedere il film completo


  

 

Un film ingiustamente bersagliato; invece è buono, pur con delle pecche.

Si fanno capire chiaramente molti dei tantissimi mali della Chiesa cattolica, che a distanza di circa 40 anni dia fatti narrati (il probabile assassinio di papa Luciani  è del ’78) non sono stati emendati più di tanto.

Il film mostra che la Chiesa persegue spesso azioni che vanno contro il messaggio di Cristo, piuttosto che il contrario; e il papa che voleva riportarla a favore degli oppressi deve essere ucciso, perché è un nemico. Si vede bene il colpevole volto conservatore della chiesa: amica dei potenti oppressori per convenienza, e nemica dei poveri che subiscono ingiustizia, al di là delle parate. Di questa realtà non c’è quasi nulla nel cinema, e in generale sui mass media, che sulla Chiesa sono inondati di produzione di grande disonestà intellettuale da parte della Chiesa stessa, la quale, del resto, ha sempre favorito l’ignoranza e combattuto la conoscenza competente; se non l’avesse fatto, le proprie malefatte sarebbero state messe in luce, a vantaggio della verità e a svantaggio della Chiesa stessa. La lotta contro il socialismo era un tema caldissimo allora, e il film lo fa capire.

Esteticamente poi non è un film squallido come di dice: la colonna sonora è buona, la recitazione pure, la fotografia anche. Splendide sono le scene in Vaticano, specie quelle dei cardinali mentre pregano: è verosimile l’aria mefitica che aleggia tra i porporati, che con i loro giochi di potere hanno tradito, come sempre, la semplice e innocente letizia che dovrebbe contraddistinguere i servi poveri di Dio…

da qui

 

Ispirato alla morte sospetta di Papa Luciani, si concentra soprattutto sulle figure dei due protagonisti: Stamp, che da sacerdote moderato si trasforma in papa marxista, e Bentivoglio, prima giovane insegnante rivoluzionario e poi fautore del clericalismo intransigente all'insegna del principio "extra ecclesiam nulla salus". Opera discontinua e nel complesso superficiale, alterna teologia in pillole, momenti visionari (gli incubi di Bentivoglio, la sua esperienza mistica) e para-thriller (l'attentato al Papa e l'eliminazione dei sicari).

da qui

Morte in Vaticano è un film sbagliato fin dal titolo. Se questo avesse voluto preannunciare una vicenda scandalosa, avrebbe dovuto caso mai essere "Omicidio in Vaticano" (cosa che peraltro è avvenuta), poiché di morti in Vaticano ve ne sono state sempre, senza destare mai alcuno scalpore: la quasi totalità dei papi è deceduta tra le mura leonine. Per il resto denuncia una (questa sì) scandalosa ignoranza sulle regole e le gerarchie vaticane e si pone come un film di fantascienza: il papa Giovanni Clemente I (il cui cambiamento di dottrina è quanto mai repentino) di questo film surclassa il povero Albino Luciani e più che un papa progressista si presenta come un kamikaze della "teologia della liberazione".

da qui

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