un film con tre episodi, con ottimi registi.
il segmento più riuscito è Il professore, di Marco Ferreri, con Ugo Tognazzi.
gli altri due sono interpretati da Nino Manfredi.
buona (a episodi) visioni - Ismaele
QUI o QUI si può vedere il film completo
Mi interessava solo quello di Ferreri. Un po' lento e
sfocato, specie nella parte centrale. Però già precorre Dillinger e tutto il
suo discorso sugli interni domestici, il dominio degli oggetti, musica e
immagini (le foto delle scolaresche) a riempire il vuoto. La presenza invadente
della Chiesa, la famiglia atipica (qui costituita da nonna, nipote e balia), la
frustrazione sessuale invece sono tipiche del primo Ferreri, quello delle
grottesche commedie di costume. La parte finale dell'episodio, con la sua
indeterminatezza narrativa, ha un che di bunueliano.
Film a episodi. Il primo è il meno riuscito: non brutto e non
privo di notazioni interessanti ma troppo tirato per le lunghe. Il terzo è
abbastanza piacevole e divertente seppure prevedibile nei suoi sviluppi. Il
migliore è il secondo diretto e scritto (coadiuvato da Azcona) da Ferreri.
Merito di un grande Tognazzi ma anche di una scrittura che sa descrivere
un'ossessione con abilità ed un riuscito crescendo narrativo. Globalmente non
male e meno stupido di quel che sembrerebbe e si potrebbe pensare.
Un inflessibile e incorruttibile professore (Ugo Tognazzi), insegna in
una classe di quarta magistrale che sfornerà l’anno successivo le future
maestre. Scapolo, si fa ancora accudire dalla nonna e dalla vecchia zia ed ha
l’hobby di ascoltare in una stanzetta delle marce militari. Dopo aver corretto
i compiti in classe, scopre che sette alunne, che avevano chiesto il permesso
di uscire dall’aula, hanno ottenuto i compiti migliori.
Con la scusa che, alla vigilia del saggio d’esame, le alunne, uscendo,
potrebbero ricavarne dei vantaggi, dando fondo alle proprie fantasie perverse,
acquista “una comoda”, un mobile antico, dentro il quale colloca un vaso di
ceramica e costringe le alunne che devono andare in bagno a utilizzarlo.
Quando la più sfrontata tra le alunne, gli chiede di usarlo, le altre,
con le loro risate, coprono di ridicolo il professore che poi, in strada
scoppia in lacrime.
Con questo episodio, venato di umorismo nero, Ferreri non delude il suo
pubblico e, con pochi tocchi, disegna la figura di un professore feticista che,
si eccita all’idea che le studentesse vadano in bagno.
Con disinvoltura Tognazzi passa dal registro del professore inflessibile
e autoritario a quello di un uomo che, crolla emotivamente, quando comprende
che le sue perversioni sono state smascherate.
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