Giuliano Gemma è Arizona Colt e arriva per vendicare il padre.
come sempre ce la fa, contro quasi tutti, con pochi alleati (come DoppioWiskey), ma decisivi.
e poi rischia di sposarsi, ma si "salva", Arizona Colt non è un tipo sedentario.
un film che dà soddisfazione, non ci si annoia.
buona (western) visione - Ismaele
Buonissimo spaghetti western che porta la firma Michele Lupo. Fotografia bellissima, inquadrature spettacolari, avventura e qualche strizzata d'occhio all'ironia fanno di questo film uno dei migliori western di quel periodo e sicuramente tra i migliori di Giuliano Gemma. Soggetto e sceneggiatura sono curati alla perfezione e ne favoriscono una visione davvero godibile. Commento musicale di De Masi meraviglioso! Anche per i non amanti del western. Un mito!
Siamo ancora negli anni della codificazione del mito Spaghetti,
e infatti si vede come la storia, i personaggi e gli ambienti possono solo
all’inizio sembrare sempre gli stessi. Infatti il cattivo Gordon Watch di
Fernando Sancho è un carattere tra i migliori del suo settore, e indubbiamente
uno dei personaggi più riusciti dell’attore madrileno. La sua iniziale battuta
sull’orologio del padre è impressa a fuoco nella memoria degli aficionados.
Anche le sue cattiverie e brutalità, come il genere richiedeva per allontanarsi
dal classico USA, sono messe al punto giusto e in una misura accettabile (anche
se io sono uno che ama l’esagerazione anche in questi particolari). Lo stesso
Giuliano Gemma, con il viso “acqua e sapone ma non troppo”, perchè negli
Spaghetti-W non si può essere troppo puliti, ha il merito di dar vita ad un
personaggio canaglia, tipico di Clint Eastwood, ma che dalla sua ha anche una
dimensione ironica e picaresca, che sarà poi eredità (e più compiutamente) da
Terence Hill; ma Trinità è ancora lontano 5 anni. Gli ambienti parlano come al
solito da soli, dando a cattivi, protagonisti e conprimari una luce tutta
diversa. E anche la storia, normalissima nel suo scorrere, è caratterizzata da
idee narrative efficaci e rese ancor meglio, come su tutte il massacro a
Blackstone Hill, o le finte mani fasciate di Gemma, per non parlare di tutte le
incursioni violente e sadiche, e del finale “horror” ambientato nella bottega
del becchino con il seguente “linciaggio annunciato” e aspettato calorosamente
dal pubblico, che fanno del film uno dei capisaldi delle produzioni minori.
Purtroppo c’è una certa lentezza nella regia e nella sceneggiatura che a volte
può risultare soporifera…
Classico spaghetti western con protagonista canaglia che si
infiltra nella banda di delinquenti, finisce pestato e alla fine la elimina
colpo su colpo. Soggetto dunque trito e ritrito, ma con monologhi e battute
graffianti merito senz'altro di Gastaldi che debutta nel western proprio con
questo film.
Niente male anche alcune caratterizzazioni un po'
sopra le righe come "Doppio whisky" e il prete pistolero. Spassoso l'epilogo all'interno
dei locali del becchino.
Ottimi gli attori, in particolare Gemma e il
sempre in palla Fernando Sancho qui nei panni di un cinico messicano che fa
dell'ironia il suo biglietto da visita.
Più di una citazione a "Per un pugno di dollari" (parte finale in cui il nostro appare in
mezzo al polverone che si alza per effetto di una serie di deflagrazioni) e "Il ritorno di Ringo" (donna che invita il suo amato a tornare in
paese per evitare la mattanza di cui i messicani si apprestano a dare atto).
Bellissima la colonna sonora. In definitiva
un western ironico e divertente da vedere, seppur poco originale.
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