Dario Fo è instancabile, si finge giornalista e comincia a lavorare senza riposo.
a metà fra Jacques Tati e Buster Keaton, Dario Fo è incontenibile.
il film è divertente.
buona (di corsa) visione - Ismaele
L'unico vero film da protagonista di Dario Fo rivela due cose:
non era tagliato per il cinema inteso come commedia all'italiana; l'estro si
denota ma resta teatrale. Interessante anche se slabbrata indagine di Lizzani
sulla spregiudicatezza del quarto potere e sulle news progettate a tavolino. Le
gag semi-slapstick in cui Fo è una specie di Goofy appaiono oggi decisamente
impolverate e le storielle sentimentali accennate o accelerate. Franca Rame,
fatalona bionda (erano già sposati), sa prendersi la scena quando vuole.
Con Lo svitato il
tentativo è quello di lanciare lo stralunato personaggio di Dario Fo, già attivo sia in teatro che alla radio,
sulla scia delle commedie surreali girate in Francia da Jacques Tati.
Nel Dario Fo degli
anni cinquanta, tra le qualità di mimo e quelle di affabulatore (che lo
renderanno celebre nel mondo), prevalevano le prime, sebbene il suo personaggio
sia tutt'altro che muto.
Nella storia di Lo svitato manca
qualsiasi elemento di critica politica, che invece sarà una costante della
carriera dell'attore varesino.
La vicenda si snoda secondo i canoni consueti della commedia
cinematografica (viene da pensare, sia pure con diverse caratteristiche,
al giovane Jerry Lewis),
compreso un lieto fine che rimanda allo stereotipo della commedia, anche se può
far piacere vedere Dario Fo e Franca Rame riuniti per la prima e penso
unica volta sul grande schermo.
…una buona Commedia simpatica,
con un regista dietro la macchina con gli
attributi e davanti un futuro premio Nobel
come Dario Fo,che già fa vedere la sua
mimica facciale e versatilità,in uno dei
non tanti Film che ha interpretato,e dove
con il pretesto di raccontare la storia
di Achille,fa una feroce satira sul giornalismo,
che all'epoca era come la Tv di adesso,
che basta un fatto di risalto e diventi
famoso,ed è uno spaccato d'epoca per
come si vede la Milano (e L'Italia)
di allora.
Nessun commento:
Posta un commento