mercoledì 15 luglio 2020

Pietà per i giusti (Detective Story) - William Wyler

si vede che l'origine è teatrale, il film si gioca praticamente tutto in due stanze.
attori brevissimi nelle mani di un regista che sa fare il cinema. 
Kirk Douglas è bravissimo, come sempre, è un personaggio duro, ma allo stesso tempo fragile e tormentato.
e le cose non sono come sembrano.
un film da non perdere, fino all'ultimo minuto - Ismaele




…l'uomo tutto d'un pezzo,una volta venuti meno alcuni suoi punti cardine ,si destruttura ,la sua coscienza si sgretola e con essa la sua apparente durezza e forse scegliere la morte è la cosa migliore. Oggi forse il dilemma morale dell'ispettore è venuto decisamente meno ma per quell'epoca questo film deve essere stato un bel pugno nello stomaco e ancora oggi i dialoghi tra Douglas(McLeod) e la moglie (Parker) sono lancinanti ,visto che non sembra esserci nessuna possibilità di riconciliarsi,nessuna possibilità nemmeno di tentare di riavvicinarsi.A parte le prove titaniche degli interpreti è da sottolineare il piglio realistico del film nella costruzione di una fitta folla di personaggi assai credibili...

Basato su uno spettacolo teatrale di Sidney Kingsley, ancora un'altra bellissima pagina di grande cinema per Wyler, che evita con intelligenza le secche del teatro filmato attraverso un uso della regia vibrante e febbrile, sempre accorta nel sottolineare le sfumature psicologiche dei tanti personaggi.
Così il commissariato di polizia diventa un microcosmo di varia umanità e vari orrori sociali, colmo di ipocrisie, segreti laceranti e decisioni troppo grandi. Ogni certezza sembra svanire nell'abile sceneggiatura che tiene conto delle tre unità aristoteliche di tempo, luogo e azione: come diceva Manzoni, c'è sempre il rischio che fatti e passioni vengano esasperati (come un pò succede nel finale). Tuttavia come apologo della disumana intransigenza degli eventi resta ancora di grande effetto, anche per merito di un cast letteralmente straordinario.
Impossibile dimenticare la furia di Douglas e gli occhi della Parker, così come la fragile cleptomane di Lee Grant, premiata a Cannes ma subito inserita nella lista nera di McCarthy.
Da ritrovare.

E’ un film di impianto teatrale , derivato da una fortunata piece rappresentata con grande successo a Brodway. E’ ambientato in un commissariato di polizia , dove si succedono vari personaggi di ladri e assassini, di rapinati e vittime dei delinquenti. Ma ovviamente ci sono anche vari poliziotti che, al contrario del detective protagonista, sono dei duri, ma anche persone malleabili e umane, propense alla comprensione umana, pur essendo abituate a vivere tutto il giorno a contatto con la cosiddetta feccia della società.
Kirk Douglas fa il personaggio di un “giusto” che non riesce a perdonare nessuno, né i criminali , né le persone che ama. Un uomo che non riesce a provare compassione per nessuno , che non ammette gli errori , che affronta la vita con rigidità. E’ un uomo tutto di un pezzo che non si piega alla comprensione umana, e tanto meno al perdono. Persegue con determinazione ogni contravvenzione alle regole, e pretende che coloro che sbagliano paghino senza possibilità di appello…

…Un film grandioso che rende giustizia anche alla pièce teatrale da cui è tratto. L’eccellente regia di William Wyler miscela alla perfezione il lato umano, quello poliziesco, quello sociale e
anche quello  del come rispondere alla propria coscienza. Tanti, complicati ma anche profondamente umani i vari casi che si presentano in questo distretto di polizia newyorkese.
Figlio di un uomo malvagio che ha reso un inferno la vita della moglie sino a farla morire, l’ispettore di polizia Jim McLeod nutre un odio implacabile verso che commette il male e lo rende assolutamente intransigente e implacabile nei suoi confronti…

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