Roberto Herlitzka è il loro convincente consigliere geografico e il viaggio è deciso, si parte.
ma fra il dire e il fare ci sono tante cose, paura, abitudini, incognite che non è semplice risolvere.
ultimo film per Ennio Fantastichini, e anche Giorgio Colangeli, Roberto Herlitzka e Gianni Di Gregorio non se la passano tanto bene, hanno i sogni, però.
ma la realtà è un'altra cosa.
un film senza effetti speciali, ricco d'ironia e di umanità, necessaria a noi umani.
nessuno si pentirà di aver visto Lontano lontano, promesso - Ismaele
…I tre
simpatici protagonisti sono dunque Attilio (l’indimenticato Ennio Fantastichini),
un bizzarro robivecchi, Giorgetto (Giorgio Colangeli), ex impiegato che fatica
ad arrivare a fine mese, e il cosiddetto Professore (lo stesso Gianni Di
Gregorio), insegnante di latino in pensione che non sa più come impiegare il
parecchio tempo libero a disposizione. Al fine di faticare meno per arrivare a
fine mese, i tre decidono di trasferirsi in quello che viene indicato come un
vero e proprio paradiso fiscale. E, così, ha inizio un lungo viaggio alla volta
delle Azzorre. Un viaggio che tuttavia (e come ben possiamo immaginare) non
sarà privo di imprevisti…
…il quarto lungometraggio di Gianni Di Gregorio
segue il solco già tracciato nei suoi precedenti lavori, dei quali Lontano lontano mantiene
infatti sia l’impianto sia diverse caratteristiche. Come già in Pranzo
di ferragosto (2008), Gianni e le donne (2011)
e Buoni a nulla (2014) infatti, l’autore anche qui firma
regia, sceneggiatura (insieme al sodale Marco Pettenello) e ritaglia per sé il
ruolo di protagonista, cercando come sempre di azzerare la distanza tra Persona
e Personaggio. Oltre a ciò risultano le stesse anche la struttura
drammaturgica, il tono (che mescola sagacemente una sottile quanto raffinata
ironia a una dolente malinconia) e l’ambientazione (concentrata interamente a
Roma e, ancora una volta, per la maggior parte a Trastevere, il quartiere della
capitale dove l’autore è nato e tuttora risiede). Tanto che sembra corretto considerare Lontano lontano come
una sorta di quarto capitolo di una produzione autoriale in continuo
aggiornamento nel quale l’autobiografismo – cifra che sembra rifarsi a quella
del primo Moretti (il cosiddetto “periodo Michele Apicella”) – diventa il
motore intorno al quale ruota l’intera narrazione…
…Lontano
Lontano è uno sguardo che vola da un’altra parte.
Sembra in un altro spazio. Forse è in un altro tempo. Pieno di un’umanità
semplice e vera evidente anche nei confronti di Abu, un ragazzo del Mali che va
a farsi la doccia a casa di Giorgetto. O in quella scena al mare tra Attilio e
la figlia. Fantastichini (qui al suo ultimo film) e Colangeli sono intensi e
carichi di vitalità. E quella dei tre protagonisti richiama quella dei tre
pensionati che decidono di fare una rapina in banca in Vivere alla grande (1979) di Martin Brest.
Nonostante le difficoltà di tutti i giorni. Alla fine basta poco. Una bottiglia
di vino, un po’ di carne alla brace e ancora la voglia di stare insieme.
un gioiellino questo film, peccato sia uscito proprio nei giorni del lokdown: non ha avuto praticamente distribuzione, ma merita un recupero. Anche solo per vedere, con una certa emozione, l'ultima prova del compianto Fantastichini
RispondiEliminagli altri tre li ho visti al cinema, questo su raiplay, questo e il primo mi sono piaciuti di più.
RispondiEliminaFantastichini non è mai sembrato uno giovanile, qua il peso della vita lo porta tutto sulle spalle.
la cosa bella è che ciascuno sembra interpretare solo se stesso.