martedì 6 maggio 2025

Quien a hierro mata (Occhio per occhio) – Paco Plaza

un infermiere in un ospizio, con una moglie che sta per partorire, e un boss della droga, con i due eredi, in Galizia, le loro strade s'incontrano.

e piano piano si scoprono tanti dettagli, fino al tragico epilogo.

un gran bel film, con attori convincenti, cercatelo e soffritene tutti.

buona (gallega) visione - Ismaele

 

 

 

Un drammatico che poi si veste da thriller e da crime, davvero bello.

La storia è semplicissima ma molto molto originale (non mi sono informato se è presa da un libro o altro). E' molto intelligente portare lo spettatore a scoprire la verità piano piano, inserendo sempre qualche elemento in più.

L'incipit è davvero ottimo, con quella gabbia nel mare e la telefonata definitiva.

E subito facciamo conoscenza con la famiglia criminale del film, il boss (personaggio bellissimo e complesso) e i suoi due figli, due cazzoni arroganti che credono di essere stocazzo mentre sono due e veri e propri incompetenti….

da qui

 

Film cupo e ansiogeno,dalle atmosfere torbide, costantemente attraversato da pulsioni di morte. Luis Tosar, interprete di Mario si dona all’obiettivo senza limiti di posa, pronto a farsi scrutare e studiare dallo spettatore, che cerca di districarsi, nel turbinio intimo che lo anima. Mario è da sempre particolarmente legato alla famiglia e al suo lavoro, ma l’opportunità di riscattarsi dei torti subiti direttamente sul corpo del proprio carnefice è un’occasione troppo ghiotta per lui, difficile conciliare tutte le sue aspirazioni, di tranquillità familiare, di etica professionale e di vendetta. La sceneggiatura di “Occhio per occhio” è puntuale e forse anche scontata, come se il destino di Mario e Antonio fosse già scritto e inevitabile, senza possibilità di redenzione o di fuoriuscita. Tuttavia gli ultimi minuti sorprendentemente micidiali e cattivi fanno la differenza e alzano il livello globale del film.

da qui

 

…Paco Plaza ha raccontato di aver ricevuto la prima sceneggiatura e di aver deciso subito di dover raccontare questa storia: “ho pensato che il personaggio interpretato da Luis Tosar avesse un arco insolito, essendo affascinante e figlio di puttana allo stesso tempo”.

Xan Cejudo, morto poco dopo le riprese del film, è un boss terribile e spietato, ma che scivola, giorno dopo giorno, nella malattia e nell’afasia.

Attorno a loro si muovono personaggi mal scritti, di puro servizio: tuttavia il film si riscatta nell’epilogo, che ha la forza di chiudere con una nota non riconciliata, mettendo in scacco il senso dell’operato di Mario e lasciando lo spettatore a riflettere sulle conseguenze delle sue scelte.

Insolito e disturbante.

da qui

  

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