venerdì 9 maggio 2025

Il poliziotto della brigata criminale (Peur sur la ville) - Henri Verneuil

Jean-Paul Belmondo è un poliziotto capace, con metodi a volte non condivisi dai superiori.

nel film si seguono due indagini, la ricerca di un rapinatore di banche e la ricerca di un seral killer di donne.

come succede spesso Jean-Paul Belmondo è stuntman di se stesso, pazzo e coraggioso.

il film, quando rallenta, è solo per riprendere più veloce.

un film che non delude, promesso.

buona (Belmondo) visione - Ismaele

 

 

 

Non c'è che dire, in Francia i polizieschi li sanno fare e pure bene .Questo è forse uno dei film piu' belli interpretati da Belmondo, all'apice della forma fisica, come sempre ostentatamente senza controfigura ,col giusto grado d'ironia che gli appartiene e che imperversa in quasi tutte le sequenze del film. Qui la vicenda si dipana su due binari paralleli: la vicenda di un serial killer che prima terrorizza telefonicamente le vittime(almeno la prima, una splendida Lea Massari che pero' fa una brutta fine in pochissimi minuti, la sequenza è condotta magistralmente)e la vicenda di un bandito scappato al commissario anni prima cagionandogli accuse ingiuste che ora si ripresenta a Parigi. Naturalmente come peso è prevalente la prima vicenda con un serial killer interpretato magistralmente da un Adalberto Maria Merli in versione occhio di vetro. Il film è costellato di inseguimenti, acrobazie, incidenti automobilistici e rappresenta una buona occasione se si vuol dare uno sguardo alla Parigi degli anni 70.La regia dopo un 'ottima prima parte perde un po'di polso nella seconda parte(quando il serial killer si svela) e il finale appare un po'semplicistico (si chiudono velocemente tutte e due le indagini) ma è comunque un film da vedere e riscoprire. Nei ruoli secondari c'è fior di caratteristi....

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Il mattatore è chiaramente Jean-Paul Belmondo. Non avremmo ragione di essere qui, altrimenti. Il suo Commissario Letellier è un figlio di puttana, nel senso migliore del termine. Picchia come un fabbro, si definisce molti muscoli e poco cervello. Ardito, audace, generoso, insolente. E con due palle quadrate. Insomma, un profilo che sembra mescolarsi con i tratti reali del suo interprete. La performance di Belmondo è già convincente di suo dal punto di vista recitativo, l’attore francese decide di impreziosirla con il fiore all’occhiello del suo vivere intensamente la professione ovvero attraverso un repertorio assurdo di stunt pazzeschi realizzati in prima persona, senza l’ausilio della controfigura. Da amante dell’action è una cosa a cui personalmente tendo a dare molto peso, un attore d’azione guadagna punti nella stessa misura in cui realizza quanti più acrobazie da solo…

…So di averlo già detto, ma lo ripeto ancora una volta: tutto da solo, senza controfigura e, come se non bastasse, apparentemente senza grosse precauzioni. Coraggio, follia, preparazione fisica, incoscienza…

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Verneuil réussit avec Peur sur la Ville de faire un film à l'action musclée mais aussi d'une noirceur et avec une ambiance pesante du début à la fin de son film qui le rendent tout simplement extraordinaire. Dès le début où l'on voit l'invité dans l'œil de chat et qui s'est trompé de porte et qui sans le vouloir a effrayé Nora Elmer, ça rappelle les meilleurs films de frissons. Il suffit de voir par exemple lorsque Letellier poursuit Minos la première fois juste après que ce dernier ai tué Germaine Doizon, la course à travers les toits parisiens, se termine aux Galerie Lafayettes. Et là, Letellier arrive dans un entrepôt rempli de mannequins de cire : il faut bien observer les mannequins, et pendant ce temps la musique pesante se met en marche. La scène est tout simplement géniale tant elle est oppressante!...

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Strepitoso mix tra poliziesco e giallo/thriller che nulla ha da invidiare ai più blasonati esempi Usa dei 70s; il livello è molto alto, ricordando il cinema di Don Siegel (su tutti il primo Callaghan, anche nel tratteggio delle figure del pazzo assassino e del duro poliziotto). Straordinarie le molte sequenze d'azione, girate benissimo e con un Belmondo veramente atletico; contro ogni previsione funziona anche l'idea di unire due storie parallele (quella del bandito e del serial-killer) e l'intero cast offre belle prove, con un buon doppiaggio italiano. Assolutamente da recuperare!

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