uno dei primi film per il cinema di Wolfgang Petersen.
racconta, descrive, ci mostra una bella storia d'amore, ma galera e ospedale cercano, inutilmente, di spezzare un legame profondo e sincero.
il film è la storia d'amore di Thomas e Martin e ha qualche somiglianza con Il signore delle formiche, l'oppressione non conosce confini.
i due protagonisti sono straordinari, e sopratutto grazie a loro (e al regista, ca va sans dire) che il film è imperdibile.
buona (sofferta) visione - Ismaele
ps: si può vedere su youtube, in otto parti, con sottotitoli in inglese, qui.
Il film attualmente non gode di alcuna distribuzione in DVD, ma
può essere recuperato in lingua originale su questo link. Ho tradotto personalmente i sottotitoli in italiano che
potete scaricare su questa pagina.
"Die Konsequenz"
(conosciuto anche con il titolo "The Consequence") è un film
televisivo tedesco presentato in anteprima l'8 Novembre del 1977 sul canale
ARD, adattamento dell'omonimo romanzo autobiografico di Alexander Ziegler
pubblicato nel 1975, che racconta le vicissitudini di un attore omosessuale di
nome Martin Kurath (Jürgen Prochnow) che finisce in prigione scontando una pena
di due anni e mezzo per aver sedotto un ragazzo minorenne. Nella prigione
conoscerà Thomas Manzoni (Ernst Hannawald), il figlio quindicenne del
direttore del carcere, con cui si legherà sentimentalmente. Quando Martin verrà
rilasciato, i due decideranno di costruire una vita insieme come una qualunque
coppia, ma ogni tentativo di vivere liberamente la loro storia d'amore verrà
ostacolato: la famiglia di Thomas, dopo il coming out del
figlio, si opporrà alla relazione e con l'aiuto dei legali lo faranno
condannare e rinchiudere in un riformatorio, dove subirà umiliazioni e violenze
di ogni sorta. Il rifiuto della società e la persecuzione di matrice omofoba
condizioneranno gravemente le condizioni psichiche del ragazzo, che giungerà
all'età di 21 anni con dei danni irreparabili. Il film all'epoca, malgrado
l'operazione di censura e boicottamento dell'emittente tedesca Bayerischer
Rundfunk, ebbe un ruolo fondamentale nell'aver avviato un dialogo sulle
tematiche legate all'omosessualità. Basti pensare che soltanto 6 anni prima,
nel 1971, lo psicologo clinico George Weinberg coniò per la prima volta il
termine omofobia nel suo libro "Society and the Healthy
Homosexual" ("La società e l'omosessuale sano"), per descrivere
la paura e l'avversione contro l'omosessualità. Si tratta di un film che porta
con sé la coscienza progressista di quel periodo, questa onestà di fondo rende
il film ancora oggi meritevole di visione. La regia di Wolfgang Petersen è
delicata e incornicia la storia d'amore in un bianco e nero e un set
minimalista, catturando gli amplessi dei due attori protagonisti con
naturalezza e autenticità, senza alcuna morbosità. Si nota però una certa
"misura" nella caratterizzazione dei momenti più forti e dei
contenuti violenti, forse ha condizionato il format per il quale il film fu
destinato, la sensazione è che se si fosse osato di più ne avrebbe guadagnato
molto. E sebbene lo scopo didattico del film sia evidente, questo non ne ha
pregiudicato affatto la potenza del suo messaggio. L'interpretazione del
diciassettenne Ernst Hannawald spicca per la capacità di esser riuscito ad
esprimere sul suo corpo tutto il decadimento fisico e psichico che il suo
personaggio chiedeva. All'epoca la rivista tedesca Der Spiegel descrisse il film come una delle storie
d'amore «più private e credibili passate sullo schermo da molto tempo».
In un carcere tedesco dove i detenuti hanno potuto iniziare a inscenare rappresentazioni teatrali, il nuovo arrivato Martin Kurath (Jürgen Prochnow) conosce il sedicenne Thomas Manzoni (Ernst Hannawald) e ben presto si innamorano. Una volta usciti dal carcere, Martin e Thomas si ritrovano e decidono di vivere insieme, dopo aver dovuto superato l'ostacolo rappresentato dai genitori di Thomas (Walo Lüönd e Edith Volkmann). Un giorno però la polizia separa i due amanti e da qui segue una vera e propria persecuzione da parte delle istituzioni. Thomas viene rinchiuso in un rigido riformatorio; quando poi scappa con Martin, questi chiede aiuto ad un presunto amico politico (Alexis von Hagemeister), il quale ricatta Thomas costringendolo a diventare il suo amante e abbandonare Martin. Quando i due riescono a tornare di nuovo insieme, i problemi non sono però finiti perché Thomas cade in preda a una forte depressione.
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