un paio d'anni dopo l'arancia meccanica di Kubrick una banda di ragazzi violenta la vita dei ricchi abitanti di un'agiata cittadina olandese.
un commissario guida le indagini che sembrano senza speranza, ma alla fine qualcuno parla, si vanta, e si scopre tutto.
un film che merita, buona visione - Ismaele
Per la bravura degli attori sarebbe un capolavoro: il livello è uniformemente alto; è però delirante il senso di onnipotenza di chi fomenta la violenza e scandaloso l'accanimento sugli animali e sulle opere d'arte. Fantastica invece la tenacia dell'ispettore e le reazioni contrastanti dei ricchissimi padri dei teppisti (a quei tempi almeno uno ce n'era che ammetteva gli errori del figlio, oggi ne dubiterei assai), ma mi ha molto affascinato anche la reazione della prostituta nel prendere atto della gravità della situazione e nel fare la cosa giusta.
Sei ragazzi mascherati
irrompono in un appartamento elegante di Amsterdam, lo sottopongono alla
massima "brutalizzazione"; poi, essendo sopraggiunti i proprietari,
sotto gli occhi del marito, cinque di loro violentano la signora quarantenne.
L'ispettore Vanderval, incaricato delle indagini, dalla natura dei fatti e
dalle indicazioni sulle voci dei feroci vandali, suppone che si tratti di una banda
di giovani appartenenti a famiglie-bene. Una prima conferma l'ottiene dal
bigliettaio del treno mentre si reca nella località di lusso sul mare di
Blumendal e una certezza la raggiunge quando sul posto scopre l'esistenza dei
"Corvi". Mancando di prove e trovandosi contro la polizia locale, che
non se la sente di mettersi contro famiglie di tanta importanza, deve attendere
la morte di Keis, l'ultimo ragazzo ammesso alla gang, reo di essersi lasciato
sfuggire qualche parola. A questo punto l'ispettore scopre che le
"Gatte" sono le ragazze appartenenti alla medesima congrega e che
l'organizzatore del gruppo nazi-maoista è un certo Jomar che è riuscito a
plagiare i giovani e a caricarli di idee anarchiche.
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