il film ha vinto il Leone d'oro, nel 1950, e l'Orso d'oro, nel 1951.
sette anni prima dell'immenso La parola ai giurati, di Sidney Lumet, André Cayatte gira un film su un processo e sui giurati che devono decidere.
una storia che sembra presa dai giornali di questi anni, anche in Italia, una donna che aiuta il marito, malato terminale, a morire
il film ruota intorno a questo macigno, e i giurati (e le loro storie), importanti protagonisti del film, hanno un compito difficile.
in confronto al film di Lumet, grande capolavoro, quello di Cayatte è solo un piccolo capolavoro, che merita certamente la visione, un film, purtroppo, sempre d'attualità.
buona (giurata) visione - Ismaele
QUI il film completo, in italiano
Impegnato per la prima volta sul terreno a lui più congeniale,
Cayatte fa subito centro. Molto buona l'idea di alternare la fase processuale
vera e propria con gli approfondimenti sui singoli giurati, tutti diversi tra
loro per estrazione sociale ed esperienze di vita, diversità che naturalmente
incideranno sul giudizio di ciascuno e quindi sul verdetto finale. Non vi sono
certezze tranne una: che in ogni caso, non è stata proprio fatta giustizia.
Ottime interpretazioni (su tutti la Nollier nei panni dell'imperscrutabile
imputata), accettabili le concessioni alla commedia.
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