l'avidità e la rapina del capitalismo distrugge gli esseri umani e il mondo, in maniera insanabile, anche le praterie della Mongolia.
gli indigeni avranno un posto di lavoro, per qualche anno, a condizioni indesiderabili, semischiavistiche.
c'è una via di fuga, i talent alla tv, solo la fuga è possibile, uno su mille ce la farà.
Byambasuren Davaa rende benissimo la tragedia di un popolo, la morte di una cultura, il dramma dell'economia assassina.
e tutti siamo coinvolti.
buona (drammatica) visione - Ismaele
QUI il film completo, con sottotitoli in inglese
…Una delle componenti del film è la bellezza dei luoghi,
ma fanno da contraltare le ferite inferte a questi territori dalle cave, che
scendono e scavano le stratificazioni della terra lasciando voragini. In una di
queste è caduta l’auto di Erdene che in quella occasione ha perso la vita. È
questo episodio che ostruisce le vene della vita anche per Amra, che infligge a
sé stesso delle punizioni che sente necessarie per espiare la colpa di avere
causato, sia pure indirettamente, la morte del padre. Veins of the world diventa così un racconto su un
senso di colpa infantile – ancora un bambino protagonista in questa 30esima
edizione del Festival – e su una colpa più generale che riguarda l’intera
Mongolia. Si alternano nel racconto questi due sentimenti, che sembrano trovare
quella unicità nella complessa psicologia del piccolo Amra forse destinato ad
una vita differente, ma adesso consapevole del suo ruolo maschile accanto alla
madre e alla sorella nella famiglia privata del padre. Il suo percorso di
lavoratore di nascosto della madre, saltando la scuola, diventa così anche un
rituale di iniziazione alla vita, alla stanchezza, a sfidare i pericoli, per
dare sicurezza economica alla famiglia.
Byambasuren Davaa interviene su questi temi rapportando la modernità dello
spettacolo televisivo alla vita nomade e pastorale e, per altro verso,
rapportando la devastazione ambientale che la Mongolia sopporta con la
necessità di preservare una cultura antica, che fonda proprio sulla
conservazione dell’habitat la sua perpetuazione. Il film corre dunque su due
livelli differenti, la vicenda privata con i turbamenti e i sensi di colpa di
Amra, e, su un altro piano, ma legato all’altro, le vicende di un intero
popolo, il bisogno di conservazione dei valori, ma soprattutto l’esigenza della
tutela e conservazione del territorio. Due piani di racconto che si legano
attraverso il personaggio di Erdene, a capo della contestazione contro gli
sventramenti delle compagnie minerarie. Il testimone passa al figlio e
soprattutto alla moglie che continuerà con le armi che possiede a combattere la
difficile battaglia.
Veins of the world dimostra, ancora una volta, le potenzialità di un
cinema che pur nelle apparenti lontananze culturali e geografiche su cui lavora
rispetto a quello più mainstream, sa mostrare la forza di una necessità del
racconto, l’esigenza di manifestare la propria condizione, senza infingimenti e
senza remore. Byambasuren Davaa firma un film con una carica emotiva molto
forte, che riflette una conoscenza attenta della psicologia infantile. Amra con
la sua natura remissiva obbedisce ciecamente alle direttive del padre, ma la
morte del genitore trasforma anche la sua indole, il suo atteggiarsi nei
confronti della vita, con l’acquisizione di un coraggio che sa di necessità e
di sopravvivenza e una sorda ostilità nei confronti del mondo. Sentimenti che
sapranno sciogliersi nell’abbraccio con la madre e nel confessare i suoi sensi
di colpa. Sensi di colpa che invece non appartengono agli emissari di un
capitalismo iniquo e distruttivo, di cui l’incolpevole Amra e la sua famiglia
sono tra le vittime predestinate, insieme al resto di una Mongolia che
sofferente assiste a questa sua ennesima depredazione.
…El dilema entre la modernidad —de las esperanzas de una vida mejor integrada en la sociedad contemporánea— y la tradición ocupa parte de los anhelos del pequeño Amra, que se expresa con su intención de participar en el concurso de talentos cantando una canción que habla de los peligros de la avaricia por extraer el corazón de oro de la Tierra. La muerte de su padre en un accidente de coche al regresar de la audición del programa le genera un profundo sentido de culpa. La encrucijada central de la cinta se manifiesta cuando, por un lado, se ve obligado a continuar el legado paterno de la lucha por mantener su cultura y, por otro, pretende obtener el sustento de su madre y su hermana, de quienes se siente ahora responsable…
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