lunedì 19 settembre 2022

Nido di vipere - Kim Yong-hoon

dopo due anni, miracolosamente, arriva in sala questa opera prima coreana.

o sono pazzi o è proprio un bel film.

un po' Pulp Fiction, un po' Escher, il film è un puzzle con le tessere confuse, ma alla fine metti tutti i pezzi insieme e ottieni un disegno chiaro.

i soldi, contanti, sono il motore del film, sono legione quelli disposti a tutto pur di averli, con trucchetti e ricatti vari, fino all'omicidio.

proprio un nido di vipere questo mondo, sotto lo sguardo impietoso del regista, che dirige degli ottimi attori.

il film è in una quarantina di sale, non poche, visti i tempi che corrono.

buona visione - Ismaele 

 

 

...A partire da queste solide basi, Kim Yong-hoon mette in scena un’opera accattivante e narrativamente complessa, che mette continuamente alla prova l’attenzione e l’intuito dello spettatore. Nido di vipere gioca infatti fra diversi piani temporali, dando vita a un’impressionante serie di flashback e flashforward, volti a disorientare chi guarda ma anche a intrecciare storie diverse in unico amaro e cinico racconto, suddiviso in sei capitoli continuamente ondeggianti fra crime movie, thriller, irresistibile comicità e sorprendente esistenzialismo. Mentre cerchiamo di orientarci fra passato e presente e di cogliere tutti i dettagli (attenzione soprattutto ai colori), emergono anche tematiche centrali per il cinema sudcoreano, come la cieca brama di denaro, il lato oscuro della famiglia e l’inconcludenza delle istituzioni, esaltate da un destino che muove i personaggi come marionette, trasformandoli progressivamente in bestie feroci prive di qualsiasi scrupolo morale…

da qui

 

Non sorprende il successo che Nido di vipere sta raccogliendo in patria e in giro per i festival: Kim Yong-hoon è riuscito a confezionare un film di genere votato all’intrattenimento (peraltro, un film di genere piuttosto derivativo e “occidentale” per meccaniche e scelte linguistiche) ma, al medesimo tempo, decisamente politico e capace di intercettare tutti i casini e le complessità che affliggono la Corea del Sud. Poi, sì, a tratti pare un po’ troppo consapevole del proprio gioco e persino furbo, ma sono peccatucci che viene facile perdonare di fronte alla confezione e al cast.

da qui

 

…Una borsa che custodisce un'ingente somma di denaro è al centro dei sempre più tensivi eventi di questo thriller coreano, che parte da una struttura a incastro inizialmente ostica per poi formare un puzzle avvincente e appagante. Beasts Clawing at Straws è come un diesel e quando parte non si ferma più, dando il via a una serie di colpi di scena che fanno collimare con astuzia le tre storyline principali, sulla scia del cinema di inizio millennio di Inarritu. Tensione, violenza e un sano black humor convivono armoniosamente e il numeroso gruppo di figure coinvolte riesce a trovare la propria strada all'interno di un racconto corale ricco di sfumature e intuizioni, capace di regalare spettacolo ed emozioni in egual misura e celebrare al meglio tutte le influenze del cinema autoctono.

da qui

 

La struttura spezzata in capitoli, non necessariamente ordinati secondo un criterio diacronico, rimanda invece a Pulp Fiction e, prima ancora, a Rapina a mano armata di Stanley Kubrick.

Stabilito che non è quindi l'originalità il motivo di maggior interesse di Nido di vipere, a contare è soprattutto la credibilità della messa in scena e la capacità di intrattenimento. Sotto questo profilo il film di Kim garantisce il meglio possibile, affidandosi in toto a un cast di protagonisti e caratteristi consolidati. Su tutti spicca Jeon Do-yeon (
The Housemaid), qui a briglia sciolta nel ruolo di femme fatale, sexy come Linda Fiorentino in L'ultima seduzione e crudele come Barbara Stanwyck in La fiamma del peccato.

Manipolatrice, senza scrupoli e del tutto amorale, Jeon è un piacere per gli occhi, che si impadronisce di ogni sequenza in cui è presente. Ma, attorno a lei, sono il ritmo serrato della sceneggiatura e il tono caricaturale e pulp della vicenda a farla da padrone e occupare nel migliore dei modi 110 minuti di film, con tanto di ciclicità tra incipit ed epilogo e continui colpi di scena che mettono a dura prova il punto di vista dei detective amatoriali presenti nel pubblico.

Se anziché il nuovo a tutti i costi cercate solido mestiere e garanzia di intrattenimento vecchio stile (ma con efferatezza nuova e tipicamente sudcoreana), Nido di vipere fa per voi.

da qui

 

…Nido de víboras escapa de las imposiciones del género y, aunque se acerca en espíritu a la comedia ultra violenta, consigue renunciar a la linealidad japonesa del libro en que se inspira. En este aspecto, la película muestra grandes deudas con películas como Pulp Fiction de Tarantino o con el tono irónico tan personal que caracteriza al cine de los hermanos Coen.

da qui

 

 

Nessun commento:

Posta un commento