un film divertente, tutto di corsa, giochi degli equivoci senza fine.
il regista è il grande Peter Bogdanovich, che sa come si fa, con attori che nelle sue mani sono bravissimi.
non sarà un capolavoro, ma che importa, un paio d'ore sulle montagne russe di un maestro.
buona (divertita) visione - Ismaele
QUI il film completo, su Raiplay
…Farsa irresistibile e travolgente fatta di un susseguirsi
irrefrenabile di scambi di persona, porte di camere d’albergo che si aprono e
si chiudono, amanti nascoste nel bagno e dialoghi brillanti in perfetto stile
screwball, Tutto può accadere a Broadway non
è solo un tenero e appassionato omaggio da parte di Bogdanovich nei confronti
di quelli che riconosce come indiscussi maestri della commedia (Ernst Lubitsch,
ma anche Blake Edwards), ma la riprova stessa del potere di quel cinema, un
potere che il tempo non è in grado di scalfire. La dimostrazione è presto
fatta: il ritmo vertiginoso, l’ingente quantitativo di risate e quel surplus di
piacere che deriva dal riconoscere all’interno del film i riferimenti alla
gloriosa Hollywood del bel tempo che fu, non hanno eguali in nessuna commedia
statunitense contemporanea.
Non siamo però affatto dalle parti di un cinema citazionista pronto a
fagocitare e rigurgitare quanto di buono è stato fatto in passato; quello
realizzato da Bogdanovich con Tutto può accadere a Broadway è
un atto d’amore per la settima arte e mira a celebrarne la gloria imperitura,
senza rimpianti né giochi di prestigio. Se pensiamo poi che il film è stato
prodotto da Wes Anderson e Noah Baumbach, fautori di questo ritorno alla regia
di Bogdanovich, possiamo ben dire che Tutto può accadere a Broadway è
il frutto di una cinefilia elevata alla terza potenza.
D’altronde, come ben spiegato dall’autore proprio all’interno di questa
pellicola, c’è un’enorme differenza tra coloro che copiano il cinema che amano
e l’amare il cinema così profondamente da spanderne tutt’intorno la magia. E
che ci piaccia o no, Bogdanovich ci mette di fronte, questa volta, ad una
verità non facile da digerire: non è soltanto vero, come diceva Truffaut che “i
film sono più armoniosi della vita”, di fatto i film sono superiori alla vita.
…She’s Funny that way è delirante, scanzonato, scorretto ma
sempre vivo, dove la relatività delle relazioni e la possibilità che tutto
nella vita possa prendere una piega inaspettata accoglie lo spettatore in un
mondo interiore fatto su misura come quello della sala cinematografica. E se il
mito, la leggenda, il racconto che cancella il confine tra menzogna e verità
sembra il carburante che fornisce energia al linguaggio affabulatorio di
Isabella, questo diventa credibile proprio quando amplifica eventi e
situazioni, perchè legittimato da quell’allucinazione consensuale che
ogni volta ci salva la vita.
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