martedì 13 settembre 2022

Tutto può accadere a Broadway - Peter Bogdanovich

un film divertente, tutto di corsa, giochi degli equivoci senza fine.

il regista è il grande Peter Bogdanovich, che sa come si fa, con attori che nelle sue mani sono bravissimi.

non sarà un capolavoro, ma che importa, un paio d'ore sulle montagne russe di un maestro.

buona (divertita) visione - Ismaele


 

 

QUI il film completo, su Raiplay

 

 

…Farsa irresistibile e travolgente fatta di un susseguirsi irrefrenabile di scambi di persona, porte di camere d’albergo che si aprono e si chiudono, amanti nascoste nel bagno e dialoghi brillanti in perfetto stile screwball, Tutto può accadere a Broadway non è solo un tenero e appassionato omaggio da parte di Bogdanovich nei confronti di quelli che riconosce come indiscussi maestri della commedia (Ernst Lubitsch, ma anche Blake Edwards), ma la riprova stessa del potere di quel cinema, un potere che il tempo non è in grado di scalfire. La dimostrazione è presto fatta: il ritmo vertiginoso, l’ingente quantitativo di risate e quel surplus di piacere che deriva dal riconoscere all’interno del film i riferimenti alla gloriosa Hollywood del bel tempo che fu, non hanno eguali in nessuna commedia statunitense contemporanea.

Non siamo però affatto dalle parti di un cinema citazionista pronto a fagocitare e rigurgitare quanto di buono è stato fatto in passato; quello realizzato da Bogdanovich con Tutto può accadere a Broadway è un atto d’amore per la settima arte e mira a celebrarne la gloria imperitura, senza rimpianti né giochi di prestigio. Se pensiamo poi che il film è stato prodotto da Wes Anderson e Noah Baumbach, fautori di questo ritorno alla regia di Bogdanovich, possiamo ben dire che Tutto può accadere a Broadway è il frutto di una cinefilia elevata alla terza potenza.
D’altronde, come ben spiegato dall’autore proprio all’interno di questa pellicola, c’è un’enorme differenza tra coloro che copiano il cinema che amano e l’amare il cinema così profondamente da spanderne tutt’intorno la magia. E che ci piaccia o no, Bogdanovich ci mette di fronte, questa volta, ad una verità non facile da digerire: non è soltanto vero, come diceva Truffaut che “i film sono più armoniosi della vita”, di fatto i film sono superiori alla vita.

da qui

 

She’s Funny that way è delirante, scanzonato, scorretto ma sempre vivo, dove la relatività delle relazioni e la possibilità che tutto nella vita possa prendere una piega inaspettata accoglie lo spettatore in un mondo interiore fatto su misura come quello della sala cinematografica. E se il mito, la leggenda, il racconto che cancella il confine tra menzogna e verità sembra il carburante che fornisce energia al linguaggio affabulatorio di Isabella, questo diventa credibile proprio quando amplifica eventi e situazioni,  perchè legittimato da quell’allucinazione consensuale che ogni volta ci salva la vita.

da qui

 

 

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