lunedì 27 marzo 2017

Elle - Paul Verhoeven

Michèle dirige un'impresa di videogiochi, è separata, ha un figlio che non stima troppo, i figli so' piezz'e core, ma poteva essere più sveglio, in realtà alla sua altezza non c'è nessuno, lei sa come fare, dire, pensare, è una che decide cosa fare, le scoccia quando qualcuno fa quello che non le piace, e non lo manda a dire, finzione e ipocrisia le danno fastidio, dopo un certo punto.
una terribile storia familiare, di quando era bambina, un mistero che si svela subito (e quindi mistero non è) è sullo sfondo.
e poi un altro mistero, che vediamo, una violenza sessuale che Michèle subisce e che vuole gestire e risolvere a modo suo.
il film è molto di più di quello che sembra, con una Isabelle Huppert superlativa (era anche candidata all'Oscar), buona visione - Ismaele








Elle non sarebbe lo stesso film senza la grande visione del suo regista, ma nemmeno senza l’interpretazione della Huppert, che in poche espressioni, parole e silenzi mette magistralmente in scena il cinismo, la freddezza e tutto ciò che sta loro dietro. Pochi personaggi femminili nel cinema contemporaneo riescono a essere scritti e interpretati in maniera così profonda come avviene in questo caso.

Curiosissima commedia di certo non adatta a tutti, Elle stabilisce i suoi toni sin dalla prima inquadratura, nonostante l’evento mostrato sia tutt’altro che leggero. L’intreccio prettamente giallo non interessa gran che agli autori, che preferiscono concentrarsi sui dialoghi e le relazioni (carnali…) tra i personaggi. Ed è una scelta che funziona benissimo, perché come commedia Elle sa essere estremamente divertente e non diventa mai sgradevole nonostante gli argomenti che affronta…

…Huppert ha nacido para este papel, no puede haber otra Michelle, una mirada, un gesto, no se necesita mas para entender que pasa por la cabeza de Michelle. Huppert a partir de ahora será recordada por este papel, si en la academia hubiera justicia- y valor- no habría nadie que pusiera en tela de juicio el Oscar a mejor actriz de la próxima edición. La mente retorcida de los hombres ya tiene nueva musa.
Elle es una película que cualquier amante del cine tiene que ver, una genialidad que solo artistas de la talla de Verhoeven pueden llegar a filmar. Elle es la provocación hecha arte, no dejará indiferente a nadie, una joya que todo el mundo seguro que disfrutará.

…Una storia nera e perversa piena di ambiguità e ombre, con un che di buñueliano, di piccoli sordidi segreti borghesi nascosti sotto il tappeto e di pulsioni così potenti da scardinare ogni freno morale e ogni controllo razionale. C’è la violenza, c’è il sangue, c’è il mostruoso, c’è quel senso tutto fiammingo del sordido che sono elementi squisitamente à la Verhoeven, mescolati e reimpastati in chiave di thriller-noir, ma soprattutto, e inaspettatamente, di black comedy. Con una protagonista ripetutamente stuprata da un uomo mascherato che penetra in casa sua e la aggredisce, eppure tutto il racconto è mantenuto sul tono della commedia cinica, e a pochi altri autori una simile acrobatica impresa oggi sarebbe possibile…

Verhoeven compie quasi un miracolo. Disintossicare la Huppert dalle scorie nichiliste del cinema di Haneke, per ricostruirne un’immagine altrettanto ambigua ma viva, quasi una pulsione stratificata in un corpo solo di tanti film possibili: la madre, la pazza, la manager, l’amica, l’omicida. Così un’attrice che negli ultimi tempi sembrava inchiodata a un’autorialità programmatica qui torna a essere sorprendentemente libera, diabolica tela bianca su cui Verhoeven riflette le inquietudini della ricca borghesia e la metamorfosi alienata dei corpi (femminili) di domani.
Elle è infatti un’omaggio alla grande attrice francese insolito ed epocale proprio in quanto lontano da ogni precedente grammatica in stile nouvelle vague. Qui il riferimento è la super-donna verhoeveniana – altro che misoginia! – in un prototipo che mette insieme Sharon Stone con il cinema europeo antiborghese. Crisalide dalle sembianze umane, scena dopo scena Michelle cambia, assorbe i tanti mondi del nostro presente. Tutto in lei si rimargina e si trasforma. Lei sopravvive e quando a un certo punto munita di bastone e tutore la vediamo camminare come un cyborg l’analogia è compiuta. Magari non è ancora il corpo digitale dei videogame che produce, ma deve addattarcisi, misurarsi con le interazioni di un reale, cinematografico e non, dove tutto è ormai (im)possibile da desiderare. La carne e il sangue allora non bastano più in quello che è uno dei film più politici e spietati degli ultimi anni.

…Claro que Verhoeven tiene a sus órdenes a una actriz como Isabelle Huppert que es capaz de cambiar de un registro a otro en una misma escena con la misma naturalidad con la que respira. Una mirada, un arquear de cejas, el tono de su voz, le sirven para destacar la parte del personaje que necesita ser destacada. Poderosa, divertida, oscura y muy sexual a sus más de 60 años, Isabelle Huppert aprovecha un papel que parece escrito a su medida. Paul Verhoeven asegura que no encontró una actriz americana dispuesta a rodar un papel tan oscuro y por eso trabajó su francés, estableció una base en Francia y contactó con Isabelle Huppert. No le podría haber salido mejor…

Lo curioso será como, a medida que la cinta avance, el espectador tendrá el lugar para jugar también un papel importante en la historia a punto tal que, es imposible que la misma persona que empezó mirando la película sea la misma que la que termine. El arco dramático de los personajes será también trasladado a la participación moral/intelectual del espectador, lo que representa la saludable ambición de una obra que no se anda con medios tintes. El mismo director dijo en diversos medios que un guion como este hubiese sido muy difícil de llevar a la práctica en Hollywood.
‘Elle’ es, entonces, una película poco convencional, sumamente controversial, perversa y retorcida, con algunos pasajes de comedia negra y otros de gran dramatismo, con una carga sexual transversal a todo el relato, que vale la pena ser vista no sólo por el excelso trabajo de Isabelle Huppert, sino también porque logra reflejar con nitidez el complejo entramado de fuerzas que pueden regir una vida.

…Elle es necesaria. Porque plantea preguntas interesantes. Algunas no tienen respuesta, muchas son incómodas, pero es evidente que no es en absoluto un film complaciente. Y sin embargo, es muy divertido. Porque Verhoven ama que el público vaya a ver sus películas y ama desafiarles hasta los límites de lo admisible. Lo que no está claro es que ame a sus personajes. O sí. Como no está claro si los gatos son capaces de amar a sus dueños.

…asistimos al filme más corrosivamente cáustico del autor hasta la fecha. Un género en sí mismo. Una defensa de la feminidad con esa particularísima evocación de la Venus de Milo (ella será Huppert tras la violación, en la bañera, y su concha la sangre que cubre sus genitales sobre el agua y la espuma jabonosa). A la vez, contemplaremos la ruptura de esa candidez, falsamente atribuida a un género que, con Huppert como estandarte, toma las riendas y controla todos los instintos intrínsecos a la naturaleza humana (sexo, placer, dolor, amor…) y los constructos sociales en los distintos ámbitos (lazos familiares y laborales, entre otros).
Elle atribuye al arte cinematográfico de más cuidadosa elaboración el matiz pagano más punzante para priorizar el acercamiento más desenfrenado y para su disfrute. Una orgía en la que se puede debatir todo lo que uno quiera, pero que despierta nuestros deseos más desenfrenados de abandonarnos y entregarnos al placer sin mesura que provoca el visionado de un largometraje (y una interpretación) de este nivel.
da qui


2 commenti:

  1. si l'ho visto anche io, e forse domani ne parlerò alla fabbrica, mi è piaciuto un sacco :)

    RispondiElimina