non sarà un capolavoro, non sarà perfetto, ma è un film che stupisce, con tanti piccoli colpi di scena, a tratti surreale e paradossale, bravissimi gli attori.
cercatelo, vi piacerà - Ismaele
…Jeff, Who Lives at Home vanta la presenza di un attore principale fantastico per ruoli
del genere e il suo Jeff all'inseguimento di un Kevin che gli lasci un segno,
viene perfetto alla sua stazza, il grande Jason
Segel. Questo personaggio puro di cuore sfrutta una serie di eventi che
casualmente gli capitano davanti per poter ottenere una risposta, capire il suo
scopo nella vita. Rispondendo al telefono sente chiedere di un certo Kevin e poi una serie di eventi
apparentemente casuali lo porterà verso il suo destino. Sono molto bravi i due registi a
tenere alto l'interesse dello spettatore dandoci un triplice racconto, narrando
la vita in ufficio della madre di Jeff (interpretata da una sempre giovane Susan Sarandon) e quella del
fratello in crisi matrimoniale (Ed Helms). Inoltre ci sono quelle
zoomate improvvise a inquadrare dettagli significativi, awesome! Vitale, sketch
spassosi lasciano spazio a situazioni drammatiche con prontezza, riprendendo
quel seriocomedy già vissuto con Cyrus, e tutto sempre con la parola avventura in appendice. Dura poco e si guarda
con piacere, cosa state aspettando?
Jeff, Who Lives At Home revolves around a day
in the life of Jeff (Jason Segel), a thirty-year old trapped in slacker
aimlessness; Pat (Ed Helms), his brother, trapped in a failing marriage; and
Sharon (Susan Sarandon), their mother, trapped in a dead-end job. This would
all seem to lend itself to indie stasis - and for the first five minutes or so,
it feels like this is where the film is heading - but Jay and Mark Duplass
quickly inject a propulsive energy, fragile and kinetic as a paper-plane, that
translates stasis into momentum, or at least discovers a different kind of
stasis in momentum, as the characters find themselves moving from being unable
to move to being unable to stop moving. Not only does this prevent the
narrative lingering on any character or scene for long enough to become
ponderous or self-absorbed, but it transforms momentum itself into a kind of
epiphany that finally expands into an ecumenical, radical vision of
family-as-process, as something that is never by definition complete…
ehi, grazie della citazione!!!
RispondiEliminae sono contento che ti sia piaciuto. :)
capita scoprire cose nuove, il minimo è citare la fonte:)
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