sabato 18 agosto 2012

Requiem - Alain Tanner

tratto dal libro di Tabucchi, un film difficile, ma si può vedere.
non mi ha coinvolto più di tanto, ma sono arrivato alla fine, Lisbona anche nel film è affascinante, forse è necessario vederlo ancora, ma il tempo lo deciderà.
Tabucchi e Pessoa (qui) per i miei gusti stanno meglio nella pagina - Ismaele


QUI il film completo in francese

A Dumasian twenty years later the director of "La Salamandre" and of "Jonas qui aura 25 ans en l'an 2000" has done it again, he has given us another major masterpiece, this time based on a remarkable novel by Antonio Tabucchi.
An attempt to account for and cope with the unpredictable, irrational and painful twists and turns of life, leads this film unambiguously to the doors of poetry, ultimately "personified" in it by the ghost of Fernando Pessoa. Never before has a film so remarkably embodied the very essence of the poetic art. Tanner has found its exact cinematic counterpart. This film does not lecture or philosophise, it engages the viewer head on in a both deep and deeply moving fashion.

Les rencontres avec le passé se font toujours par le biais de personnages bien réels, une gitane, une restauratrice, une patronne de pension, un gardien de cimetière, un chauffeur de taxi... tous faisant partie de la culture de Lisbonne. C'est la ville par excellence pour parlé du passé, c'est la ville de la saodade, quelque chose qui a été mais qui ne plus être..., sentiment qui a marqué l'oeuvre singulière de Pessoa. Cet auteur qui n'a rien publié de son vivant est aujourd'hui à la mode, vous trouverez donc sans trop de problèmes matière à satisfaire votre curiosité…

…Le film est lent et confus: personnages réels et imaginaires s'entremêlent dans une sarabande que seuls les initiés pourront comprendre. Basé sur un livre d'Antonio Tabucchi, le scénario est profondément ancré dans l'histoire et la culture portugaise. Force est de constater qu'il nous passe largement au-dessus de la tête.

Alain Tanner legge Antonio Tabucchi e Fernando Pessoa e mediante queste letture legge e rilegge la città, rappresentata dai personaggi caratteristici presi dalla cultura lusitana. Il protagonista deambula durante dodici ore per una Lisbona molto particolare costruita a partire dalle letture, dai ricordi e dalle relazioni mentali e esistenziali oltre ai luoghi simbolici che la inscrivono nella struttura narrativa filmica. Una passeggiata che può ricordare Il cielo di Lisbona di Win Wenders, uno spazio che affascina tutti e ha l’anima propria e indipendente. Pensando produzione di Tabucchi, si può identificare e stabilire un doppio rapporto tra cinema e letteratura: da un lato l’arte cinematografica spesso esercita un’influenza sulla costruzione della sua opera, il valore delle immagini; e dall’altro il contrario, il fatto che i suoi libri vengano corteggiati da vari cineasti di diverse origine: l’italiano Roberto Faenza, il francese Alain Corneau, il portoghese Fernando Lopes e per ultimo lo svizzero Alain Tanner. Concisione e montaggio, due aspetti o due lezioni che l’arte del cinema gli ha insegnato. Una narrativa a cornice, una costruzione a montaggio: è così che si presentano e si mostrano i testi di Tabucchi, elaborati e costruiti su differenti immagini e piani che si intrecciano e ne formano altri.
Una delle questioni latenti tanto nel film quanto nel libro è il ruolo dell’arte che non deve tranquillizzare o dare risposte esatte e certezze assolute, ma sí disturbare e inquietare. La letteratura e il cinema, come le altre arti, sono delle forme di conoscenza. Il loro compito è interrogare e provocare l’individuo, non ammettendo un’unica verità. Tanner, nel recuperare le voci dell’ultimo incontro tra Paul e l’Invitato (Fernando Pessoa), amplia questa discussione per la settima arte. La pratica dell’attività critica è necessaria a tutti quelli che cercano di perfezionare l’esercizio intellettuale. Alain Tanner, con l’aiuto di Tabucchi, è riuscito a proiettare sul grande schermo sentimenti di inquietudine e desassossego che dominano l’atmosfera del libro.

Un uomo passa una torrida giornata estiva a Lisbona, incontrando alcuni fantasmi del suo passato nell’attesa di un misterioso appuntamento che avrà luogo la sera: quello con un altro fantasma, il poeta Fernando Pessoa. Non ho letto il libro, ma a occhio e croce qui c’è molto più Tabucchi che Tanner: lo scrittore sembra voler rivisitare ancora le sue personali ossessioni, ma il film coinvolge poco.

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