cosa serve di più per non perdere questo film? - Ismaele
… Pietrangeli fu un fine
ritrattista di varia umanita’ e qui si esprime benissimo con l’aiuto di Diego
Fabbri, Maccari e Scola alla sceneggiatura, gente questa con la quale si puo’
essere in accordo o meno ma che innegabilmente conosce il mestiere.
Ho trovato inoltre la regia pregevolissima, piena di spunti tecnici molto interessanti, a volte persino azzardati per un film di soggetto come questo ma certi piani sequenza vanno visti e rivisti per tessere le lodi di un regista purtroppo scomparso tragicamente e prematuramente. Con le sue doti di tecnico e di narratore sono certo negli anni ’70 avrebbe prodotto film memorabili ma aspettiamo l’Aldila’ per una conferma definitiva.
Buon Tognazzi, alla Cardinale basta esserci e ottimi i comprimari, incluso un Volonte’ che anche quando c’e’ per soldi, non cessa di piacermi.
Guardatelo come commedia all’italiana, guardatelo come film sociale, politico magari o se preferite per catarsi ma guardatelo.
Ho trovato inoltre la regia pregevolissima, piena di spunti tecnici molto interessanti, a volte persino azzardati per un film di soggetto come questo ma certi piani sequenza vanno visti e rivisti per tessere le lodi di un regista purtroppo scomparso tragicamente e prematuramente. Con le sue doti di tecnico e di narratore sono certo negli anni ’70 avrebbe prodotto film memorabili ma aspettiamo l’Aldila’ per una conferma definitiva.
Buon Tognazzi, alla Cardinale basta esserci e ottimi i comprimari, incluso un Volonte’ che anche quando c’e’ per soldi, non cessa di piacermi.
Guardatelo come commedia all’italiana, guardatelo come film sociale, politico magari o se preferite per catarsi ma guardatelo.
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Sceneggiato dai grandi Ettore Scola e Ruggero Maccari, nonché da Diego Fabbri e
Stefano Strucchi, e caratterizzato da una regia solida e decisamente indicata
al tipo di narrazione, con la camera che segue fedelmente e ossessivamente il
protagonista, “Il magnifico cornuto”, ispirato alla pochade di Fernand
Crommelynk, “Le Cocu Magnifique” del 1921, intrattiene alla grande nonostante
la sua lunga durata e non fa sentire mai il peso dei minuti che passano,
inanellando anche gag comiche mai smargiasse o scontate.
Accompagnato dalle musiche del maestro
Armando Trovajoli, oltre che caratterizzato in apertura e in chiusura dal brano
“La notte che son partito” di Jimmy Fontana, “Il magnifico cornuto” si
conclude, tra l’altro, in maniera a dir poco ironica, sarcastica e beffarda,
prendendo di mira la stupidità di certi atteggiamenti maschili, o piuttosto
maschilisti, e sottolineando la furbizia di alcune donne nel saperne trarre
vantaggio. Non solo una commedia, quindi, ma
anche una sorta di indagine di costume, pur nella sua gradevolissima leggerezza.
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