giovedì 25 luglio 2013

La festa perduta – Pier Giuseppe Murgia

un film praticamente introvabile, finché non lo ristampano o un'anima pia lo mette in rete.
io ho avuto la fortuna di vederlo, in una copia di una registrazione di non so quando, dalla Rai, trovato in una cineteca.
è uno dei primi film sul terrorismo, e ce n'è per tutti, per terroristi e polizia, scomodo per tutti, terroristi e polizia, forse per questo è "sparito" (neanche un trailer si trova in rete).
siamo nel 1977, nel passaggio dalla contestazione alla lotta armata, ed il film è di una chiarezza e di una sincerità uniche.
ci sono molte cose interessanti dentro, delle piccole storie laterali.
peccato che il regista sia famoso per dei film inguardabili e non per questo.
è un film che merita molto, a me è piaciuto moltissimo, auguro a tutti di riuscire a vederlo, poi giudicherete - Ismaele





Vi parlo della pellicola intitolata “La Festa perduta”, diretta da Pier Giuseppe Murgia, premiato come Migliore esordiente,  nella quale il protagonista è un giovane Fabrizio Bentivoglio alle primissime prove cinematografiche. La quale è calata molto bene e con la partecipazione di un intero vissuto personale nella vera atmosfera e nei violenti avvenimenti di quegli anni, descrivendo bene la partecipazione iniziale ai diversi movimenti che oggi si chiamerebbero antagonisti, anche con le motivazioni più svariate, e lo scivolare verso la violenza, a cominciare dalle rapine di autofinanziamento come dagli “espropri proletari”, non fidandosi mai più di nessuno e tanto meno di altri gruppi o nuclei che dovrebbero essere comunque dello stesso segno, e con sempre in agguato le strumentalizzazioni dei gruppi di potere legati ai servizi segreti italiani come esteri, o addirittura nemmeno identificabili, così come dai vari potentati politici più o meno al potere; conducente molti di coloro che hanno inizialmente aderito con passione e fanatismo a questi ideali di lotta e di sovversione, alla disperazione, alla morte o a una lunghissima incarcerazione, e comunque a gettare il più delle volte un'intero futuro e l'esistenza in una strada assolutamente senza uscita. Splendido l'ultimo amarissimo, tragico bilancioautodafè di Bentivoglio, e tutta la sequenza girata anch'essa splendidamente, dell'agguato in strada a Genova, e dello scontro armato con i Corpi speciali…

Uno dei migliori film italiani su terrorismo e anni di piombo. Denota bene la partecipazioni ai cortei per motivi tra i più svariati, i contrasti talvolta violenti e la diffidenza tra movimenti dello stesso segno, fino ad arrivare a rapine per autofinanziarsi, mentre al di sotto serpeggia come il rettile più velenoso la strumentalizzazione di questi disgraziati da parte di chi sta di chi sta al potere, per poi farli arrivare in un burrone senza uscita. Tanto tremende quanto reali le ultime considerazioni di Bentivoglio.

4 commenti:

  1. A quanto pare solo il Morandini lo giudica male :)

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  2. L'ho guardato, è davvero molto bello. In alcuni punti ho notato una certa somiglianza con Zabriskie Point, ma per certi versi credo gli sia superiore.
    Comunque approvo il tuo commento, lo consiglio a tutti anch'io :)

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    1. sono contento che ti sia piaciuto, davvero da riesumare dall'oblio.
      spero che venga visto da molti, e faccia riflettere, dopo aver visto un bel film.

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