un film "internazionale" per Damiano Damiani, spie, Cia, corruzione, ambasciate, ricatti, ambientato a Roma, crocevia di traffici di vario tipo.
è un film che ricorda il cinema indipendente degli Usa, un film di spionaggio, thriller e politica (perché no?) insieme.
Damiano Damiani è sempre avvincente, anche in un film minore, dicono, della sua filmografia, provare per credere.
buona visione - Ismaele
QUI il film completo, in italiano
Un gran bel thriller, che interpreta al meglio vari generi:
poliziesco, spionaggio, psicologico, politico. Benché molto sottovalutato, non
sfigura affatto rispetto ad altri prodotti simili, che magari hanno vinto i
massimi premi. Damiani si conferma in compagnia dei migliori registi di sempre,
anche con questa pellicola, sulle tipologie appena citate.
Il messaggio politico sottotraccia è molto chiaro, e assai
istruttivo, purtroppo, per due aspetti: 1) il ruolo internazionale dell’Italia
e 2) i colpi di stato nei paesi meno progrediti, che sono poi la maggioranza.
Su quest’’ultimo punto, l’indicazione è chiara sin dall’inizio: l’America crea
questi colpi di stato, fabbricando quasi dal nulla le guerre civili e mettendo
a capo di questi disastrati paesi dei dittatori che, in nome della democrazia
(che poi non arriva affatto, lasciando così inalterate inciviltà e violenza
impunita), svendono il proprio paese, asservendolo meglio alle multinazionali
americane. In cambio di questo gravissimo collaborazionismo hanno il potere e i
soldi, oltre al giusto disprezzo di quei pochi, tra i connazionali, che non
sono ignoranti e disonesti, o che almeno non vogliono farsi abbindolare dalla
retorica armata sotto silenzio dagli Usa. Il film è del ’77: dopo 41 anni non è
cambiato nulla. Del resto gli Stati uniti fanno ciò dall’800 (anche se non sono
i soli a farlo, quantunque siano i più feroci: oggi Russia, Cina, Inghilterra e
Francia sono i più attivi in seconda fila): sono i più pericolosi portatori di
violenza nel mondo, dati alla mano, e qui ancora li si crede invece come coloro
che combattono più di tutti la violenza nel mondo…
“Goodbye & Amen – L'Uomo
della CIA” è per alcuni addirittura il migliore film che Damiano Damiani abbia mai realizzato,
certamente, e ve lo posso confermare grazie al dvd pubblicato dalla
CineKult/Nocturno a dicembre, che rivedendolo non ho potuto che confermare nei
confronti di questa pellicola d'assedio e di spionaggio, tutte le impressioni
favorevoli che mi aveva sempre suscitato, fino alla mia ultima visione di circa
18 anni fa, nella vecchia videocassetta pubblicata dalla Domovideo.
Appena questa nuova edizione in digitale è
finalmente uscita, come si suol dire oggi mi sono subito ricomprato il
dvd. Purtroppo, l'edizione è derivata dalla medesima precedente edizione
in vhs, non è certamente la videocassetta riversata, ma la qualità è ugualmente
molto bassa. I colori sono spenti e quasi completamente svaniti, l'immagine è
nebulosa e granulosa, senza dettagli oltre che contrasto, ma come ho poi letto
dal simpatico (scherzo, ovviamente) Pulici su
Nocturno, era l'unica edizione possibile del film, l'unica in dvd del mondo
quindi si è deciso comunque per la pubblicazione, dato anche l'alto valore
intrinseco dell'opera, essendo il master originale andato perso molti anni fa
in un allagamento.
Tornando al film, è veramente uno dei film
italiani con impianto da thriller politico e di denuncia all'”americana”, sulle
magagne della CIA di quegli anni, del tipo de “I Tre giorni del Condor” (Tree Days of the Condor) ('75) di Sidney Pollack,
tanto per intenderci, tra i migliori se non il migliore, mai realizzato in
Italia. E questo è vero. Assolutamente riuscita è anche l'ambientazione
concentrazionaria e da “assedio” in una stanza dell'allora super-moderno Hotel
Cavalieri Hilton di Roma…
Nessun commento:
Posta un commento