opera prima di Marco Bechis, ambientata in Patagonia, una specie di nuovo mondo, terre di frontiera, per i coloni, immensi terreni da recintare, durante e dopo l'estinzione forzata dei nativi indigeni (un altro genocidio, da non dimenticare).
una famiglia sfigata, come sono quelle degli emigrati, padre, figlio e figlia, sono costretti a recintare il terreno che hanno usato, ma senza certificati di proprietà formalizzati, perché cominciano ad arrivare gli avvoltoi, nel loro caso inglesi, per accaparrarsi le terre (per esempio, anche i Benetton, maledetti!, hanno recintato territori grandi come una nazione europea, per esempio).
il padre Harvey Logan, di origine scozzese, lotta per la "sua" terra, e i figli Eva e Juan sopravvivono, come possono.
Eva vorrebbe fuggire, Juan segue il padre, è una vita sempre al limite, precaria e terribile.
e Marco Bechis (leggetevi il suo libro La solitudine del sovversivo) è bravissimo sin dalla sua opera prima.
guardatelo e soffritene tutti.
buona (molto ventosa) visione - Ismaele
QUI su può vedere il film completo, in italiano
Nel panorama asfittico del cinema italiano all'inizio degli
anni Novanta, un esordio quasi dirompente... forse anche perché Bechis è un "oriundo", di Santiago del
Cile. Alambrado è un film su persone indurite dal
persistente soffiare del vento, per le quali fuggire da quell'angolo del mondo
chiamato Patagonia è una necessità destinata a non realizzarsi mai. Un film
d'essai, da vedere, possibilmente in religioso silenzio.
In una regione semideserta della Patagonia, un colono di origini
scozzesi che vive in solitudine insieme ai due figli si oppone alla costruzione
di un aeroporto turistico reclamando il possesso dell'unico terreno idoneo
della zona... Bechis esordisce nel lungometraggio con un film duro e aspro come
il paesaggio di questa terra ai confini del mondo battuta da un vento
incessante che porta alla pazzia. Tra i pochi personaggi spicca quello
conturbante e sensuale di Eva, bloccata in una eterna adolescenza dalla
misantropia del padre e dall'amore incestuoso del fratello.
Scozzese residente in Patagonia, Logan reagisce alle manovre
speculative di una multinazionale proteggendo la sua proprietà in un recinto
(alambrado appunto). Intanto la famiglia delira. Primo film del regista senza
patria che si fa forte del vuoto del deserto e della condanna implacabile del
vento. Desolato e suggestivo riprende inesorabile e attonito lo svolgimento di
un delirio. Un film di gran forza che lavora sul vuoto e su un microcosmo
concentrazionario. Passato su Fuori orario in lingua originale.
Nessun commento:
Posta un commento