una festa di balli, in una palestra, per giovani ballerine/i, che sembrano affiatati e che si divertano molto.
col passare delle ore il film film assume i caratteri dell'orrore, qualcuno ha messo lsd nella sangria e iniziano altre danze, quelle della violenza e dell'incubo.
senza sconti per nessuno e senza pietà, neanche per un bambino.
un film estremo, ma merita comunque.
buona (danzante) visione - Ismaele
…Climax è un’opera provocatoria, angosciante e
straordinariamente intensa, che conferma il talento sregolato e spudorato
di Gaspar Noé. Il cineasta argentino mette il suo
campionario di piani sequenza, voyeurismo e raggelanti primissimi piani al
servizio di un racconto imperscrutabile e morboso, che ci lascia annichiliti e
privi di punti di riferimento, fagocitati da ciò che abbiamo appena visto ma
saziati da un cinema che riesce ancora a osare e a toccare le nostre più intime
insicurezze.
…Gaspar Noé non è, come molti sostengono, un artista sensazionale e
superficiale (e basterebbe il dolore incompreso e profondissimo di Love a dimostrarlo): il suo studio dell’uomo
è allo stesso tempo estetico, antropologico, poetico. E così è il suo studio
del cinema: Climax, nel suo apparente
giovanilismo, nell’oltraggio che fa ai codici della visione ribaltando il mondo
in un anarchico upside down, nasce da un amore
del musical classico; è impossibile infatti non
riconoscere le tracce di Bob Fosse, ma persino di Busby Berkeley nel modo in
cui i corpi diventano astrazione, movimento puro, arabeschi spaziali.
Partendo dal cinema, Noé trova la strada per l’inferno
dell’esperienza umana: la droga, la violenza, il sesso come espedienti per
uscire da se stessi, dall’atroce senso di finitezza della vita come incubo
irrisolto. Il ballo è l’aspirazione a un’ altezza che non
arriva mai: predomina l’impulso alla bassezza, il crudo bisogno di sopraffare
l’altro. Nella musica che Noé usa (innestandola all’interno e non all’esterno
dell’immagine), nel ballo che sublima l’orrore in bellezza vi è quell’amore cui
l’essere umano tende con il proprio istinto malato; ma la violenza è l’approdo,
sino al nulla della neve. Un film dal pensiero struggente e dal romanticismo
ferito; un musical di morte, da uno dei
più grandi uomini di cinema contemporanei.
…In Climax,
il fiume della vulnerabilità è immenso e quasi sempre sfocia nel mare della
gratificazione artificiale. Ogni desiderio, ogni bisogno annega in questo mare,
dal quale ne nasce una dipendenza fatale. Dipendenza e piacere sono uno stretto
nodo della ricerca di estreme emozioni, estremamente brevi ma intensamente
estreme per il corpo e la mente dell’individuo.
Nel caso
dell’ultima opera di Gaspar Noé, la dipendenza ed il piacere
sfociano sempre con maggiore frequenza, come un fiume in piena. Ci si chiede il
perchè, e la risposta la troviamo in tutto ciò che è figlio del nostro tempo,
in cui la vita dell’uomo è immersa nei fluttuanti piaceri materiali sine
poesia.
Ergo la noia
ed il mal di vivere tipici di Charles Baudelaire nei suoi scritti I
Fiori del Male, arrivando ad oggi in Climax dove
danzare sembra gioia, il raggiungimento dell’estasi con ballerini il cui
talento cattura fino all’estremo del sogno, che invece si rivela un incubo.
È sempre la
noia, ovvero lo “spleen” di Baudelaire che scorre e attraversa le cascate più
disparate del piacere chimico, danzando o cantando. Il sublime paradiso
“artificiale” dove danzare o non danzare in LSD dipende interamente da chi sei
e dalla tua visione reale.
…Otro
mérito mayúsculo de Clímax, más allá de la experiencia visual/
sonora en su conjunto y su sustrato morboso fascinante non stop, es el haber
conseguido retratar con gran detallismo y desenvoltura el sentir concreto de
las raves y esa combinación incesante de house, trance y drum & bass que
termina destruyendo los cuerpos de los que se animan a seguir los beats durante
horas y horas. Noé retoma cual artesano del inconformismo radical diversos ítems
del cine de los geniales Rainer Werner Fassbinder, Pier Paolo Pasolini, Kenneth
Anger, Gerald Kargl, David Lynch y Luis Buñuel con el objetivo de pasar de
discusiones sobre el comprensible “riesgo” del excremento en el sexo anal a una
algarabía esplendorosamente sádica en el primer opus coral del realizador, uno
que supera a Love (2015) mientras logra la proeza de aunar
poderío retórico con un andamiaje técnico/ formal despampanante que remarca eso
de que estamos frente a una epopeya alucinada que -como bien dijo el susodicho-
arranca reproduciendo en pantalla una montaña rusa y luego ingresa en un tren
fantasma profundamente nihilista, orientado desde el vamos a denunciar la
estupidez esencial de hombres y mujeres y la hilarante facilidad con la que
suelen caer en el canibalismo y los abusos de todo tipo apenas se asoma una
presunta crisis en el horizonte…
…Climax
nos lleva a un casting en los años 90 donde un grupo de jóvenes bailarines son
entrevistados para realizar una gira por los Estados Unidos. Todos les ponen
ganas y una vez elegido el elenco se encierran en un viejo edificio para
realizar los ensayos Acabados estos empieza la gran fiesta donde todos ponen se
ponen a bailar y beber para celebrar el inicio de la gira, poco a poco
los efectos del alcohol y las drogas van haciendo efecto y los componentes
empiezan a sacar sus más instintos salvajes animales, lo que viene a
continuación es una oda a la violencia y el sexo sin un motivo aparente. Todo
lo que sucede en Climax no tiene justificación, Gaspar Noé se dedica a provocar
al espectador sin dar una expresión lógica y consiguiendo lo que se propone,
indignar al público. Bien filmada,eso sí, y con unos planos secuencias
antológicos la película sin embargo no llega a conectar con el espectador por
su falta de guión y su falta de coherencia en sus imágenes entrando en un
bucle de secuencias llenas de violencia, sexo y diálogos malsonantes, incluso soeces
con la única intención de molestar al espectador, a buena fé que lo
consigue.
Climax seduce por imágenes y su ritmo haciéndote creer que estás dentro de la
fiesta de una discoteca donde la locura y la incongruencia se ha apoderado de
tu mente, otra cosa es que esa convivencia malsana entre los personajes consiga
atraerte,todo lo contrario deseas que se acabe enseguida
Climax no es una película para todos los públicos eso está claro, ahora bien es
difícil dejarse seducir por una historia donde nada tiene sentido y parece
estar rodada solamente para provocar y un servidor no consigue entender el
motivo de esto ni de lo que está viendo. Otra cosa son los seguidores y
fans de Gaspar Noe estos seguramente disfrutaran mucho, los demás mejor
abstenerse. Para los amantes de Noé empieza la fiesta.
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