sabato 3 giugno 2023

Le Roi de l'évasion - Alain Guiraudie

Armand vive in un paesetto dove sembra che la maggioranza dei maschi sia omosessuale, in allegria e senza nessun problema o remora.

il problema nasce quando Armand difende una sera una ragazzina, Curly, minacciata da alcuni coglioncelli del paese, solo che poi i due si innamorano follemente, anche se lui è gay e lei ha solo 16 anni.

ed è tutta una corsa, scopando e fuggendo, chissà se Armand è riuscito a dimagrire.

il film è molto divertente, attori bravissimi, nelle mani di Alain Guiraudie, in una storia che non lascia respiro.

buona (di corsa) visione - Ismaele 

 

 

 

 

La trama di Le Roi de l'évasion si concentra sulle avventure e sulle disavventure del protagonista, il laido e pingue Armand, quarantatreenne venditore di macchine agricole che, preso dagli eventi, decide da un giorno all'altro di cambiar vita. Omosessuale libertino, Armand si ritrova attorcigliato a una sedicenne che crede di essersi innamorata perdutamente di lui. Anche se l'omone panciuto non prova gli stessi sentimenti per la ragazzina, decide di assecondarla e la segue in una lunga fuga tra le campagne. Inseguita dalla polizia e dalla famiglia di lei, la strana coppia riuscirà a sfuggire agli 'adulti' anche grazie all'uso di un misterioso tartufo, seminato da alcuni uomini del villaggio, che sembra abbia gli stessi effetti delle anfetamine e del viagra.

Parecchi gli elementi bizzarri che il regista inserisce in un racconto poco originale per destabilizzare un ordine precostituito delle cose, perfettamente en pendant con il sud di una Francia agreste e provinciale in cui è ambientata la storia. Tra questi spicca il faccione dell'attore protagonista Ludovic Berthillot, che con un sorriso ingenuotto e un corpaccio ingombrante attira le simpatie del pubblico, al quale ammicca con battute sulla libertà individuale (l'evasione del titolo si riferisce a una battuta amara di Armand) e fa superare quasi furtivamente l'estetica del cattivo gusto in cui scivolano spesso le insistite immagini. Se si riescono a mettere da parte i ricorsi pretenziosi e posticci del plot, Le Roi de l'évasion resta un film evasivo, seppure poco persuasivo, e senza troppe reticenze che annacqua le sue numerose tematiche (omosessualità, pedofilia, crisi della mezza età etc...) con sketch divertenti e corrosivi, che provano in tutti in modi a oltrepassare i tabù piuttosto che a discuterli.

da qui

 

"'Le Roi de l'évasion', segna un passaggio nuovo, scegliendo una comicità ruvida di battute e doppi sensi, senza che per questo Guiraudie rinunci al gusto eretico delle sue immagini. Il «Re dell'evasione» del titolo è un quarantenne molto sovrappeso, con charme irresistibile a donne e uomini che usa la seduzione pure per il mestiere, venditore di trattori, suscitando la gelosia acidula del concorrente. Armand (Ludovic Berthillot) vive la crisi dell'età, gay, una relazione poco coinvolgente, sente la voglia di famiglia tipica dei quarant'anni. Sulla strada di Armand arriva Curly, figlia del suo rivale trattorista, insistente e appiccicosa (è Hafsia Herzi, la protagonista di Cous Cous), che renderebbe misogino anche il più tenero dei maschi. Armand invece è lusingato, i due si vedono nel bosco, fanno sesso, lui viene arrestato (la ragazza è minorenne), lei chiusa. Fino a nuova fuga, via nella foresta, come in un film comico-sexy di di serie B, scopano, scappano, scopano, scappano col padre di lei carabina in mano che gli corre dietro. Il rifugio, finalmente, è una casa vuota, ma l'uomo nel tran tran matrimoniale subito instaurato, scappa di nuovo e stavolta solo. Cercando conforto tra gli amici gay, poliziotto incluso, tutti e quattro sotto al lenzuolo a godersi gli effetti del funghetto magico (sessualmente). Guiraudie è un anarchico spudorato che trasforma la campagna dell'Aveyorn in un frammento del mondo contemporaneo e del suo campionario di moralismi e menzogne teocon del modello familiare vincente nonostante tutto. Lanciando anche una provocazione a quella parte di gay sedotti dal matrimonio (non i Dico ma le «vere» nozze) con tutto ciò che comporta, a cominciare da una «normalità»che per forza deve coincidere con la tradizione secolare - se tutti fanno così, si sposano e mettono al mondo figli, perché non io si chiede Armand. 'Le Roi de l'évasion' è un film fisico, senza patinature, come un Fassbinder western-rurale, e ci dice che il mondo oggi si può raccontare con antagonismo solo inventandolo daccapo." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 21 maggio 2009) "Bisogna che gli cambino il titolo. Sennò uno entra per vedere un tipo alla Mesrine che evade da tutte le carceri del mondo. E rimane intrappolato in un grottesco angolo della provincia francese con gay molto ben integrati nella comunità." (Maria Rosa Mancuso, 'Il Foglio', 22 maggio 2009) 

da qui

 

Una storia d'amore "diversa", bizzarra, impossibile....improbabile, scandalosa....Alain Guiraudie, il regista che ha saputo stupire e rivoluzionare il genere del thriller con l'apprezzato "Lo sconosciuto del lago", sembra che qui faccia in un certo senso le prove del suo celebrato ultimo film di cui sopra: pur cambiando registro completamente, il regista francese prende le misure e si concentra ed ambienta la sua storia anche questa volta nei pressi di una campagna francese dove il verde dei boschi e dei campi costituisce spesso un rifugio per amori clandestini e omosessuali di cui tutti attorno nella provincia pettegola ed impicciona sanno tutto, ma nessuno ammette apertamente di esserne a conoscenza. Solo che qui la bizzarria del caso non è costituita da una storia di passione e svago tra maschi insoddisfatti delle rispettive vite coniugali ufficiali, bensì dall'innamoramento che il "bon homme" grassottello e timido Armand, scopre di provare per una bella ragazza (e' la graziosa Hafsia Herzi di Cous Cous, premiata a Cannes per il film di Kechiche) che per caso (ed in modo tutt'altro che eroico) egli finisce per salvare da un'aggressione da parte di una banda di scalmanati coetanei. Insomma un insospettabile gay impenitente e dichiarato che perde la testa per una ragazza, effettivamente molto bella, ma per giunta minorenne, scaldando il terreno ed accendendo i fuochi per provocare una a ben vedere comprensibile ira paterna e costringendo i due amanti ad una fuga d'amore rocambolesca quanto grottesca tra boschi, corsi d'acqua e campi coltivati…

da qui

 

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