Asako (la bravissima Karata Erika) è una ragazza un po' sfortunata, si innamora di un ragazzo, a Osaka, Baku, che sparisce da un momento all'altro.
poi incontra Ryohei, a Tokio, si innamora, ma con sospetto, Ryohei assomiglia troppo a Baku crdere che sia davvero un'altra persona.
ma è davvero un'altra persona, una bella persona, come fa Asako a non andare a vivere con Ryohei (e il gatto)?
Ryusuke Hamaguchi è davvero bravo, di quei registi che girano solo film belli o bellissimi.
buona (I&II) visioni - Ismaele
qui il film completo, con sottotitoli in inglese
"Asako I&II" est adapté d'un
roman ("Neme mo samette mo" de Tomoka Shibasaki). Une première
pour le réalisateur qui aime bien se laisser porter et sortir du cadre qu'il
s'était fixé. À travers cette histoire, le cinéaste peut une nouvelle fois
scruter la complexité des rapports humains au travers d'un événement peu
commun, voire presque fantastique. Dans "Senses", les
quatre amies étaient confrontées à la disparition inexpliquée d'une des leurs
et ici, Asako, inconsolable après un chagrin d'amour, tombe amoureuse, deux ans
plus tard, d'un homme qui ressemble trait pour trait à son amour déchu.
Porté par toute l'élégance de son style, le réalisateur
analyse par petites touches tous les mécanismes de l'amour au travers d'une
étude de cas appropriée. Peux t-on tomber amoureux de deux hommes physiquement
identiques mais dont les caractères sont opposés ? Baku est impulsif, refusant
les conventions alors que Ryohei (son sosie) est réservé et réfléchi. Le
premier est souvent poursuivi par des fans alors que le deuxième demande à un
inconnu de l'accompagner à une soirée pour ne pas avoir l'air trop asocial.
Asako teste pour ainsi dire le ying et le yang. Après,
toute la subtilité est de savoir si elle tombe amoureuse de Ryohei parce qu'il
est le portrait craché de Baku… ou si elle est avec lui parce qu'il est
l'antithèse de l'homme qui l'a fait tant souffrir et qu'elle ne veut plus être
abandonner. C'est ce délicat paradoxe que le cinéaste nous offre de découvrir.
Bien sûr, les résultats de cette équation sont loin d'être mathématiques car
comme vous savez l'amour a ses raisons que la raison ignore. En découle une
délicate chronique sur la recherche du bonheur, filmé presque en apesanteur
pour capter le moindre souffle des personnages.
…
Le due vite
amorose di Asako, cui fa riferimento il titolo, quasi fossero due atti di una
stessa vita, sono raccontate da Hamaguchi con la delicatezza e la pacatezza che
sembrano richiamare il cinema classico giapponese, non inseguendo derive da
thriller psicologico nonostante la situazione si prestasse a riproporre
riverberi hitchcockiani.
Soprattutto
la protagonista viene descritta come un personaggio che incarna due facce, e
qui che torna ancora una volta il tema della duplicità che sin dai primi fotogrammi,
quelli con Asako davanti alla foto delle gemelle, è uno dei punti fermi del
racconto di Hamaguchi : delicata, amabile , piena di una dolcezza che confonde,
ma al tempo stesso fredda, insensibile al punto di affossare il suo legame con
il bravo Ryohei per inseguire una sua ossessione emozionale che
inevitabilmente segnerà il finale del racconto.
Sebbene nel
suo sviluppo Asako I & II presenti più di un passaggio poco convincente,
Hamaguchi costruisce una pellicola di grande impatto stilistico, inseguendo non
solo gli sviluppi emotivi ma anche le circostanze temporali in cui si
sviluppa la storia: riferimento al terremoto del 2011 e al successivo tsunami,
fatti di cronaca incresciosi, raccontando con ciò anche qualche frammento della
storia recente del suo paese; ed in effetti Asako I&II è un lavoro molto
"giapponese", sia per l'ostinata ricerca stilistica sia per la
tematica dei rapporti interpersonali e della difficoltà a conciliare questi con
il proprio egoismo e con l'accettazione della realtà, uno dei temi più
prolifici del cinema nipponico.
Grande
sorpresa ed autentico punto fermo l'interpretazione della giovane Karata Erika
nella parte di Asako, capace di esprimere con grande efficacia i percorsi
emozionale della protagonista; nella doppia parte di Baku e Ryohei anche
Higashide Masahiro offre una convincente prova sebbene non paragonabile a
quella della sua giovane partner.
…Grazie alle intense sfumature della ventenne Karata
Erika, Hamaguchi delinea un problematico ritratto femminile, dolce e introverso
ma irrimediabilmente immaturo e involuto. Che dietro l’aria indifesa e delicata
cova un’insensibile e feroce determinazione a imporre la sua volontà sopra ogni
cosa: basti vedere la noncuranza disarmante, la distanza affettiva quasi
irreale, quando lascia il compagno al tavolo per rituffarsi nell’antica
illusione sentimentale, in un climax emotivo senza pathos drammatico.
Già in una scena iniziale, del resto, i due amanti,
dopo un incidente in moto che li ha schiantati al suolo, ridacchiano complici
baciandosi come nulla fosse, impermeabili al mondo esterno, come la tragedia (scampata)
non li toccasse. Immagine anch’essa duplicata, appena più tardi,
nell’abbraccio tra Asako e Ryōhei ricongiunti in mezzo al caos della folla in
fuga dal terremoto del Tōhoku: il grado di realtà urbana e sociale che preme ai
margini del mélo - senza mai sopravanzarlo - scuotendo la finzione scenica, in
un teatro sta per assistere a L’anitra selvatica di Ibsen
prima che crollino i soffitti…
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