tratto da un romanzo dell'ottimo e prolifico Georges Simenon, nelle mani di Claude Chabrol diventa un gran film, che ha come protagonisti Charles Aznavour e Michel Serrault.
girato in Bretagna, il sarto Kachoudas (Aznavour) e il cappellaio Labbe hanno i laboratori (e case) uno di fronte all'altro. Kachoudas sospetta che Labbe sia il serial killer di diverse donne della cittadina e lo marca stretto, lo segue dsppertutto, ha capito tutto, ma ha paura.
un film che non si dimentica, un gioiellino da non perdere.
buona (tormentata) visione - Ismaele
QUI il film completo, in italiano
Il film offre almeno tre aspetti di visione: il principale o
quello che sembra tale ovvero la vicenda delittuosa del cappellaio, che
coinvolge il suo dirimpettaio, così vicino e così lontano, che chiede solo di
poter continuare a vivere in quel posto così tranquillo; poi la vita del
piccolo borgo, descritta minuziosamente, i suoi personaggi, le sue vie, il
mercato, il cinema Lux che programma film distanti tra loro più di vent'anni, i
bar del centro e quelli del porto, la prostituta, signora riverita che conosce
l'intimo di tutti; infine la solitudine.
Un duetto di attori,diretto in modo magistrale dal maestro
Chabrol....per chi ama il giallo...e le solitudini.
In una
piccola cittadina piovosa della provincia francese,il sarto Kachoudas
(Aznavour) si domanda perche' la moglie del cappellaio Labbe' (Serrault) ,che
abita di fronte ,sia sempre cosi' immobile dietro le tende,infatti e' un
manichino,perche' la donna e' stata uccisa.A partire da un romanzo di George
Simenon e sceneggiato dallo stesso regista,restera' per sempre uno dei massimi
lavori di Chabrol,che sforna uno splendido dramma "chabroliano" nel
vero senso della parola,un vero omaggio a Psycho e La Finestra Sul Cortile.Il
tema e' sempre quello della provincia marcia,non tanto per il "giallo"
(Chabrol scopre subito le carte) quanto a descrivere il rapporto con il suo
dirimpettatio,il sarto voyeur,interpretato da un duetto di attori in forma
strepitosa.Tutto sa di solitudine,le vie,la pioggia incessante,i bar fumosi,i
personaggi di contorno,tutto racchiuso in un umido autunno.Chapeau
Serrault....sei stato veramente una sorpresa (per me)....qualcosa di
inimitabile,vedere per credere.Piu' che consigliato.
Non è proprio un vero giallo, perché mancano la componente
thriller e il mistero, visto che si sa già tutto dall'inizio. Ciò che sorprende
è la perfetta resa del romanzo e l'atmosfera di grande morbosità che come
sempre è in grado di creare Claude Chabrol quando si cimenta in storie di
questo tipo. Va comunque detto che è anche grazie a uno straordinario Michel
Serrault se il tutto funziona perfettamente. Poco utilizzato Charles Aznavour,
ed è un peccato. Le citazioni da Hitchcock impreziosiscono il tutto.
…Entre l'intimité de la chambre conjugale où il monologue
son délire, seul avec ses fantômes et le vernis glacé de la notabilité
provinciale dont il se pare chaque jour au comptoir de son atelier comme à la
table du café où il ne partage que l'apparence de l'amitié dans les
sempiternelles et impersonnelles parties de carte avec ses faux amis, Léon
Labbé passe son temps à jouer double jeu, à cacher la réalité de son existence
: la peur, l'indicible peur qui le malmène tout le temps, la peur de souffrir,
mais également l'incapacité de vivre dans la norme, comme Kachoudas ou les
notables qu'il croit ses congénères…
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