giovedì 10 aprile 2025

À bout portant (Point Blank) - Fred Cavayé

Gilles Lellouche e Roschdy Zem sono i due splendidi protagonisti di questo thriller a 100 all'ora, alleati in una corsa contro il tempo, per salvare la moglie e per sopravvivere alla squadra di poliziotti corrotti che li insegue.

un film che non delude, promesso.

buona (adrenalinica) visione - Ismaele


QUI  il film completo, in francese

 

 

"Point blank" è il film che non ti aspetti. Un polar ad alto tasso di adrenalina, dal ritmo implacabile, capace di incollare allo schermo grazie ad una messa in scena  che non ha pietà per i personaggi che la abitano. Incredibile come in soli 84 minuti nel film ci siamo tutto, e fatto bene: azione, mistero, amore e odio, perdono e vendetta.
Roschdy Zem, attore feticcio del genere ( nel film si chiama Sartet, come Alain Delon nel clan dei siciliani, tanto per dire), guarda in camera come non ci fosse un domani, e come spesso gli capita, è  strepitoso nel mettere in campo un uomo disilluso ma dal codice morale inossidabile. Nel film il suo personaggio finirà per sviluppare un legame solidale con lo zelante infermiere interpretato da Lellouche, una prova con meno sfumature rispetto al collega ma vibrante ed energica. In questa storia di ricatti, doppi giochi, tradimenti e fughe ( c'è un inseguimento lungo quasi quanto quello visto in "Point Break" ) alla fine è la dignità di alcuni che fa la differenza. Lo sa bene il regista , che condensa in un paio di sguardi tutta una vita che passa davanti. Non importa che alcune scelte di scrittura siano semplicistiche, non importa neanche che Gerard Lanvin sia utilizzato poco.

Point blank è qui, in tutto il suo furore

da qui

 

In pericolo è di nuovo la moglie, questa volta rapita, in azione ancora il marito, costretto una volta di più dagli eventi e naturalmente pronto a tutto pur di salvare la bella ed 'esotica' Elena Anaya. A cambiare è il quadro dell'azione, che prevede per l'occasione una guerra tra poliziotti ostili e rappresentanti dell'ordine virili. Gilles Lellouche, più ruffiano di Vincent Lindon, meno gladiatorio di Russell Crowe ma altrettanto determinato a fargliela vedere ai cattivi di turno, indossa la maschera dell'ordinarietà, che si farà neanche a dirlo straordinaria. Provocato, l'infermiere di Lellouche supera lo smarrimento e le botte, attingendo a insospettabili risorse e stupendo il partner 'obbligato' di Roschdy Zem. La forzata solidarietà tra i due protagonisti, la suspense che minaccia la vita della moglie, la corruzione morale degli uomini della legge, tutto contribuiva a fare di À bout portant un polar potenzialmente ideale, che alla tensione sadica hitchcockiana aggiungeva l'ambiguità morale di Jean-Pierre Melville.
A conti fatti e messi in scena però, À bout portant è un action ad alto tasso sentimentale che lascia inespresse le sottigliezze della scrittura, confinandosi in atmosfere livide, confondendo efficacia e rilancio, esagerando lo sguardo accigliato di Gérard Lanvin, mai così cattivo e caricaturale, e facendo rimpiangere lo charme da serie B di Pour Elle.
Nondimeno il film di Cavayé si lascia guardare e godere come un agile e disimpegnato film della domenica sera. Ma il cinema di genere francese merito di meglio, Fred Cavayé può fare meglio. Meglio di lui ha fatto sicuramente Roschdy Zem, con un'interpretazione 'melvilliana' e il nome di 
Alain Delon (Sartet) ne Il Clan dei siciliani.

da qui

 


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