Avendo letto qui
la segnalazione della proiezione di due film curdi di Veysi Altay sono riuscito
a vedere il primo.
È un documentario che è una cronaca, di più,
una partecipazione e una condivisione di quello che è successo qualche anno fa
a Kobane, dove la resistenza di donne e uomini lasciati soli ha fermato i
banditi e mercenari, sanguinosi e crudeli, maledetti e assassini, dell’Isis (o
Daesh).
Veysi Altay condivide la vita di alcuni giorni
con eroine ed eroi del nostro tempo, che vogliono vivere liberi e sono disposti
fino al sacrificio della vita, per non cedere alla violenza e all’oppressioni
di terribili e schifosi maschi barbuti.
Tutto il mondo de abajo si è commosso per la resistenza
di donne e uomini, in realtà quasi sempre ragazze a ragazzi, che salveranno il
mondo.
Anche loro cantano Bella
ciao, la canzone di chi lotta per la libertà, non per il potere.
Il film dura meno di un’ora, non ci sono tempi
morti, è intenso e paradossalmente anche sereno, quella serenità di chi tutte le giuste ragioni
del mondo, e non si arrende.
Veysi Altay è stato già condannato a due anni e
mezzo di prigione per “propaganda terroristica”, in Turchia, per questo
film.
Quando uno è condannato per girare film significa
che dice cose importanti e fastidiose, e li fa sapendo quello che rischia; il
minimo che possiamo fare è che guardiamo quei film, sono anche per noi.
Buona visione - Ismaele
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