una storia d'amore complicata e semplice insieme.
Ava e Alì hanno storie difficili alle spalle, ma bisogna pensare al qui e adesso, per quanto possibile.
amano la musica e, potenza dell'amore, riescono ad amare le musiche dell'altro/a.
entrambi sono segnati come adulti, ma hanno un cuore da bambini, e come bambini sono indifesi.
e noi facciamo il tifo per loro, senza nessun dubbio.
buona (musicale e amorosa) visione, se riuscite a trovare uno dei 17 cinema che lo programmano - Ismaele
…se Ava è una donna dolce e nervosa, dai modi
gentili e sempre accoglienti, Ali ha lo sguardo spiritato di chi sa farsi
stupire dagli altri, con la sua aria distaccata e la sua volontà tenace:
insieme sono a loro modo perfetti.
L'amore fra queste due figure autentiche e al tempo stesso ideali è così
impedito dalle circostanze sociali, ma esaltato dalla loro unicità: nessuno è
come Ali e Ava, nessuno possiede la loro forza, la loro resistenza. Lo sguardo
della regista è spoglio e diretto come loro, e trova per questo una perfetta
sintonia capace di raccontare una storia d'amore sbilenca ed entusiasmante,
simile a un sogno che prende vita dalle spigolosità della vita vera.
Nella sua Via del Campo,
Fabrizio De Andrè ci ricorda come “dal letame nascono i fior”. Un
piccolo verso che va a completare una canzone dalla natura e dal fraseggio
poetico in cui si dà spazio ai cosiddetti ultimi. Ma chi sono questi? Con
ultimi s’intende tutti coloro che vivono delle esistenze piccole, quasi
invisibili. Un giudizio che viene attribuito loro da chi, invece, è convinto di
trovarsi all’interno di una realtà migliore e meglio definita. Sono uomini e
donne caratterizzati da una normalità che rasenta l’assenza. Non troppo belli
né particolarmente sgradevoli, sembrano non aver nessun elemento caratteristico
in grado di far guadagnare loro la scena dell’attenzione sociale. Eppure,
nonostante questo, sono spesso al centro di racconti, versi, canzoni e,
ovviamente, anche film. Cosa li rende, dunque, così speciali nonostante la loro
omologante normalità? A trasformarli nel soggetto preferito di osservazione di
tanti e diversi sguardi artistici sono proprio le loro imperfezioni. Tutti
quegli elementi peculiari che, pur trovandosi al di fuori dei canoni stabiliti
dalla società, li definiscono come delle creature uniche,
quasi magiche nella loro quotidianità…
…Una storia di antieroi o di sopravvissuti: alla morte di
un figlio lui, alle violenze dell'ex marito lei. La regista lascia che a
parlare siano i loro corpi e i piccoli dettagli del microcosmo in cui si
muovono: la comunità multietnica di Ali, il quartiere bianco e
ultranazionalista di Ava, le case dai tetti bassi, lo skyline della città
caratterizzato dalle ciminiere che sputano fumo, le cuffie con cui ascoltano la
loro musica preferita. Clio Barnard la sfrutta soprattutto nella sua dimensione
squisitamente diegetica e ne fa una comprimaria straordinaria. La musica
accompagna i due protagonisti sin dal loro primo incontro e li definisce: Ali è
un appassionato di rap e elettronica, la balla spesso all'alba quando nella
nebbia mattutina con il cappuccio tirato sulla testa sale sulla cappotta della
macchina e si abbandona ai ritmi electro in un rito quasi liberatorio, Ava
invece la ascolta sulla strada che da scuola la porta a casa, ma predilige
altro, in particolare il folk di Sammi Smith o Karen Dalton o le ballate irlandesi.
Si incontrano sulle note punk rock dei Buzzcocks, si
seducono condividendo brani, imparano a conoscersi cantandoli a gran voce
schiena contro schiena e scambiandoseli. Lei finirà per apprezzare
l'electro-pop, lui si ritroverà a suonare con un ukulele Mama You Been On My
Mind di Bob Dylan. Ali & Ava è un film stratificato, parla di integrazione,
identità nazionale, cultura e classi sociali, a tratti ha il sapore del musical
e lo spessore del racconto sociale. In chiusura risuonano le note di Grace, una
ballata popolare irlandese sulla storia di Grace Gifford, che sposò il suo
fidanzato Joseph Plunkett poche ore prima che fosse giustiziato per aver
partecipato alla Rivolta di Pasqua del 1916 contro gli occupanti inglesi. Quasi
una nenia a suggello dell'amore e della libertà ritrovata.
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