giovedì 28 aprile 2022

Finale a sorpresa (Competencia oficial) - Gastón Duprat e Mariano Cohn

se esistono i film di attori questo è uno di quelli, attori al meglio con due registi che sanno come si dirigono.

un riccastro vuole lasciare un bel ricordo della sua vita finanziando un film eccezionale.

non sappiamo bene di cosa parla il film girato dalla regista Lola Cuevas, solo che è uno scontro di attori, Ivàn e Félix (e Lola, naturalmente), di livello altissimo, scintille su scintille, in fondo il film è il suo farsi, la classica trama non esiste.

un film da non perdere, nessuno sarà deluso, promesso.

guardatelo al cinema e godetene tutti - Ismaele







Si comincia con un'esilarante sessione di lettura del copione, perfetta introduzione ai caratteri dei personaggi principali: abbronzato, volgarotto, apparentemente vanesio il Félix di Antonio Banderas, che flirta con Hollywood e innamora ogni minuto una femmina diversa; intellettualoide, moralista, cultore della parola anziché dell'immagine, l'Ivàn Torres di Oscar Martinez, vecchia gloria del teatro (il sipario è spesso lo sfondo delle inquadrature che lo riguardano) oggi convertitosi alla pratica frustrante ma necessaria della trasmissione del suo sapere artistico tramite l'insegnamento. Ivàn e Félix non si stimano e non si sopportano, ma hanno una cosa in comune: si prendono entrambi esageratamente sul serio. Il loro ego è senza fine. Ammezzerebbero per primeggiare. La ciliegina sulla torta? Lola, la regista, non è da meno: per tirar fuori dai suoi due modelli la performance migliore che sono in grado di offrire è disposta a tutto, e li provoca e li manipola in ogni modo, gettando benzina sul fuoco della loro già incendiaria rivalità…

da qui

 

 

L’antagonismo giocato attorno alle figure centrali, chiamati ad interpretare due fratelli che si detestano, è il modello finito di un tema ideale sul mondo dell’arte, diviso tra una realtà fatta di riflettori e riconoscimenti pubblici, misurata dal successo economico, ed una strada di abnegazione sopra ideali irrinunciabili, ed il soldo considerato nemico della creatività. Un dilemma tanto più notevole nel cinema spaccato da slanci autoriali ed una natura produttiva industriale al quale fare rapporto. Finale a sorpresa ovviamente gioca le sue carte migliori dal lato delle ottime performance attoriali, sulla mimica dei corpi sorretta da battute da un repertorio comico fuori controllo, di genere macchiettistico, si affida in prevalenza alle parole, mentre concede poco dal punto di vista visivo. Poco conta. L’affiatamento recitativo è evidente, la flessione semmai arriva al momento di prendersi sul serio, legata probabilmente ad un’amarezza inevitabile, ad una risata destinata a morire in gola.

da qui

 

 

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