domenica 17 aprile 2022

BELLA CIAO - PER LA LIBERTA' - Giulia Giapponesi

tutto quello che avreste voluto sapere su Bella ciao e non avete mai osato chiedere.

è una canzone che viaggia, vive quando si desidera la libertà, tutto il mondo la canta,  le ragazze curde del Rojava cantano Bella ciao, la canta Yves Montand, la canta Tom Waits, fece scandalo a Spoleto, nel 1964la canta don Andrea Gallo, la cantano i Grup Yorum e mille altri.

è la canzone di chi lotta per la libertà, non per il potere. 

se non avete potuto vedere il film al cinema, e state per pronunciare parole che fanno rima con palazzo o con fontana non fatelo, il 22 aprile lo trasmette Rai Tre.

non perdetevelo - Ismaele

 

 

 

…Forse la migliore definizione del pezzo la dà proprio il primo “Virgilio” di questa lunga storia. Osserva Capossela: «Bella ciao è soprattutto una canzone antifascista. Il fascismo non è un fenomeno collocato e confinato in un preciso momento storico, collegato soltanto a un regime. Come affermava il suo fondatore Benito Mussolini: “Il fascismo non l’ho creato io, l’ho tirato fuori dall’inconscio degli italiani”. Bella ciao credo non sia solo una canzone nata nella Storia della Resistenza italiana, ma come un salvavita che scatta davanti alla privazione di libertà, di un diritto. Come un anticorpo ci soccorre»

da qui

 

Giulia Giapponesi propone un percorso che si trasforma in una presa di coscienza con una fondamentale connotazione femminile. Troppo spesso (si potrebbe dire quasi sempre) l'articolo 'i' precede il vocabolo 'partigiani' quasi che le donne non abbiano preso parte alla Resistenza in Italia. La regista non si attarda in polemiche passatiste. Fa una cosa molto più utile: fa parlare donne che all'epoca c'erano ma, soprattutto, ci permette di conoscere giovani donne nostre contemporanee che per e con quella canzone hanno lottato o lottano. È il caso di una politica turca che per "Bella ciao" è finita sul banco degli imputati o di una combattente curda che ci mostra come quel canto faccia parte del patrimonio della lotta per la libertà di quel popolo…

da qui

 

QUI un’interessante intervista con la regista Giulia Giapponesi

 

 

 

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