se avete mai visto Guilty e Locke (ottimi film) saprete che lì vediamo e ascoltiamo qualcuno che parla, mai vediamo chi c'è dall'altra parte del filo (nei telefoni cellulari non c'è il filo, ma ci siamo capiti).
in Calls si è ancora più estremi, non si vede niente e nessuno, si ascoltano "solo" delle telefonate.
in tutte le telefonate c'è qualcosa di strano, uno/a dei parlanti è già morto/a.
cosa è successo lo vedrete (ascolterete) da voi.
buona (inquietante e appassionante) visione - Ismaele
Una città, un orario, una data, il suono di una connessione
telefonica, la voce di una persona che parla, un’altra voce umana che risponde.
180 minuti totali, divisi in 9 episodi della durata di 20 minuti ciascuno. La
serie Calls è una coproduzione Apple Tv+ e Canal+, diretta
da Fede Álvarez sulla base dell’omonima serie francese ideata da Thimotée
Hochet. Persone che parlano al telefono, mettendo in scena situazioni
singolari, enigmatiche ed inquietanti, in un clima di tensione e mistero,
dove lo spazio è un’astrazione grafica
tridimensionale, mentre il tempo fluisce secondo traiettorie multidirezionali
in cui fabula e intreccio si intersecano ripetutamente. Ogni
episodio ha due o tre personaggi che interloquiscono. Mark che esce in auto,
dopo una discussione, si assenta da casa per non più di un paio d’ore, ma Rose
al telefono gli dice che invece sono trascorsi giorni. “È tutto nella tua
testa”, dice Katrine alla sorella Layla, ipocondriaca, che la chiama
ripetutamente, impedendole di portare a termine una delicata conversazione col
marito. Il comandante di un aereo in volo parla al telefono con la sua bambina
mentre i notiziari dicono che il suo aereo è precipitato…
…Si bien el apartado sonoro es su mayor virtud, el aspecto más llamativo y original de la serie lo encontramos en
la parte visual. Aquí no hay paisajes hermosos, juegos de sombras
o planos imposibles embellecidos con una gran fotografía. Ni siquiera llegamos a contemplar a los propios protagonistas. Todo lo que podemos apreciar son líneas y ondas que cambian y se adaptan a medida que transcurren
las conversaciones. De esta manera, Álvarez ayuda al espectador a no
perderse entre tanto cambio de voz y nos invita a exprimir al máximo nuestra imaginación para dar significado a
todas estas formas abstractas.
'Calls' es una pequeña joya de ciencia ficción tan brillante como angustiosa. Es cierto que a medida que avanzamos en las historias su
estructura puede resultar algo repetitiva. No obstante, el desarrollo y la tensión creciente en cada episodio siempre
logra sorprender de una u otra manera. Además, Álvarez consigue hilar todas
las tramas de forma muy inteligente, logrando asimismo una serie adictiva y sobre todo, atrevida. También podría funcionar como
audiolibro -o 'audioserie'-, pero sin su inmersivo apartado visual la experiencia no sería tan completa y sobrecogedora. En definitiva, otro acierto más de Apple.
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