Asger è l'unica persona che vedremo, uno che ha i suoi problemi, e si trova davanti a una storia enorme, difficile da capire,
guardate il film senza sapere niente.
e poi pensare che siamo diventati un paese dove tutto può essere legittima difesa=licenza di uccidere.
un film attuale e contemporaneamente senza tempo, dove tutti siamo soli, e un telefono è una salvezza o una condanna.
Jacob Cedergren è Asger Holm, uno straordinario solitario interprete.
se vi volete bene cercate e trovate questo film al cinema.
non tutto è come sembra, piccole grandi sorprese vi lasceranno senza respiro - Ismaele
.
…Un thriller mozzafiato a
basso budget ispirato da una storia vera: Moller e i suoi collaboratori sono
rimasti particolarmente colpiti da una telefonata di una donna al 911 ascoltata
da Youtube, con la vittima che ha parlato per 20 minuti in codice con le forze
dell’ordine per non farsi scoprire dal suo aguzzino. Lo script, come dicevamo,
ammalia ma anche la regia è degna di nota, con la macchina da presa che segue
ogni singolo movimento di Asger, cogliendo tensioni e ansie di un caso che
sembra sfuggirgli di mano e che lui prova in ogni modo a risolvere sfruttando
le proprie abilità da stratega nonché oratore. Degna di nota la fotografia di Jasper
J. Spanning, con il sound design firmato da Oskar
Skriver che dà la giusta enfasi al susseguirsi degli
eventi.
Una pellicola che centra l’obiettivo di offrire a ogni singolo
spettatore un’esperienza del tutto unica. Le immagini che lasciano il segno
sono quelle che non si vedono: de Il
Colpevole – The Guilty ne sentiremo parlare ancora tra
diversi anni.
…Realizzato con mezzi minimi e capacità
straordinarie, il film si svolge tutto nel chiuso di un ufficio delle chiamate
di emergenza della polizia. Anzi, si svolge alla scrivania del poliziotto Asger
Holm, di turno al 112 perché si calmi un po’: è un tipo alla Callaghan, pistola
facile e modi bruschi. Ma quando il gioco si fa duro, Asger non si risparmia e
va ben oltre l’orario e i compiti a lui richiesti. C’è infatti una donna rapita
dal marito che chiede aiuto al 112. Le notizie che costei fornisce sono inevitabilmente
frammentarie e approssimative, piene di angoscia e paura, ma Asger non lascia
nulla di intentato. Le tracce della rapita conducono a nord , verso Elsinore,
mentre giù, a Copenaghen, una bambina è a casa senza la mamma, sola e
terrorizzata…
…Jacob Cedergren è Asger Holm: agente di
polizia momentaneamente confinato al servizio
di pronto intervento. Quando il film inizia, sembra una notte come un altra.
Telefonate di ubriachi, piccole rapine: Asger risponde in modo astioso e
svogliato, invia una pattuglia, chiude la chiamata. Il giorno successivo
inizierà il processo che lo vede imputato. Sembra questa la sua unica
preoccupazione. Almeno, finché non riceve la chiamata di una donna. Si chiama
Iben: è stata costretta a salire su un furgone, che ora si dirige fuori
Copenaghen. La disperazione nella voce della donna sembra turbare il poliziotto che, fino a un momento
prima, sembrava assolutamente privo di empatia. Inizia così una folle corsa
contro il tempo. Il furgone sembra impossibile da localizzare, Asger non può
che gestire la situazione al telefono, ma combatte con ogni mezzo a sua
disposizione. Peccato che le natura delle parole sia sempre ambigua. E dietro
il racconto di Iben, si nasconda una storia ancora più disperata…
…Il film vince in un’impresa in cui pochi sono
usciti incolumi: raccontare qualcosa che regga, sia coerente e abbia senso, ma
soprattutto non annoi, privandosi di cast, di fronzoli, di colonne sonore
martellanti, di presenze sceniche stellari. Un solo protagonista che agisce per
più comprimari, dando a ciascuno di loro giustizia: attraverso lui, per
induzione vediamo una donna disperata, il suo sequestratore, la piccola
Mathilda e gli agenti che, raggiunti al telefono, cercano di aiutarlo a salvare
la donna. Per ammissione del regista, l’ispirazione arriva dal video di una
donna rapita che parlava con un centralino del 911. Moller ha intuito che con
la sua immaginazione poteva rappresentarsi una storia, anche senza viverla in
maniera diretta…
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