sabato 23 marzo 2019

Attenzione alla puttana santa - Rainer Werner Fassbinder

Rainer Werner Fassbinder gira in pochi giorni un gioiellino, un film sul cinema e i suoi protagonisti.
ci sono dinamiche relazionali e umane che condizionano la lavorazione del film, ottimi attori, in ptimis Lou Castel, ottime musiche, insomma un film che non lascia indifferenti, se uno inizia a vederlo.
appare anche Rainer Werner Fassbinder, sempre con la sigaretta accesa.
buona visione - Ismaele







Con la creazione dell'Antiteater, Fassbinder immaginava di poter dar vita a un movimento e un gruppo autonomi e liberi da qualsiasi schema imposto dalle "regole" del cinema e produrre un'arte in modo democratico.
Poi si accorse di aver creato pellicole, in 5 anni, che avevano disatteso in qualche maniera questa volontà.
La sua era stata solo una chimera, un ideale destinato a scontrarsi con la realtà. Non gli rimase altro che fare i conti con sé stesso, girando questo "Otto e mezzo" sbiadito, non sempre lucido, sofferto e un po' autoreferenziale.
Il nocciolo del film, la sua equivocità e il suo carisma stanno in questa antinomia: riscontrare che un insieme di esseri umani gretti, sfrenati, irritabili e prepotenti è nella condizione, grazie all'apporto e al comando di un solo regista, di generare qualcosa di completamente difforme e contrario al proprio modo di essere.
Il fallimento esistenziale dei singoli può essere conglobato e rinnovato nel loro inverso grazie al cinema, "puttana santa" per eccellenza.
Omaggiato dalle musiche di Peer Raben, Gaetano Donizetti, Elvis Presley, Ray Charles e Leonhard Cohen, Fassbinder tesse una specie di "Morte a Ischia" indolente e decadente. Anche se una didascalia dal "Tonio Kroger" di Thomas Mann rivelerà un desiderio di cambiamento:
"E io ti dico che sono stufo di ritrarre la natura umana senza parteciparvi"…

È Fassbinder, ci mancherebbe anche di perderlo. Un Fassbinder aurorale, anno 1971, molto prima del gran successo di Il matrimonio di Maria Braun, ma già autore enorme e smisurato. Una troupe sta girando un film a Sorrento. Però mancano i soldi, la tensione sale, ci si sbrana tra colleghi nel chiuso dell’albergo. Quasi una citazione del magnifico, indimenticabile Disprezzo di Godard (quello era ambientato a Capri, poco lontano) e un’anticipazione del miglior film di sempre di Wim Wenders, Lo stato delle cose (che WW abbia un po’ copiato?). Con Lou Castel, e già questo lo rende imprescindibile, e poi Hanna Schygulla, Margarethe von Trotta, Eddie Constantine, Marcella Michelangeli, lo stesso Fassbinder. Per un cinefilo una sfilza di nomi che è un’emozione. Ah sì, dimenticavo: la puttana santa del titolo è il cinema. Also sprach Fassbinder.

This whore of a film is a film within a film about making a film the avant-garde way, perhaps in a more brutal way than how Warhol worked at the Factory. It could be construed as the rabid 25-year-old Rainer Werner Fassbinder's more amusing and brutal version of Godard's "Contempt," as it supposedly tells it accurately about Fassbinder's bad experiences shooting Whity in Spain. There's a madness, a serpentine sense of movement, a chaotic despair and self-indulgence to the fascinating plotless film, that makes it an indescribable film experience with too many characters to keep track of and not much to draw on to try and piece things together without being an insider…

Per tutto il film aleggia un'atmosfera di disfacimento, un vuoto pneumatico che avvolge tutti i personaggi; Fassbinder descrive un mondo sfatto, privo di volontà o voglie, in cui non ci sono ideali (il tema politico alla base del film che Jeff e soci girano è solo un pretesto); tutti i personaggi si muovono come al rallentatore, persi nelle loro manie e nelle piccole voglie; tutti sono schiavi dell'attrazione reciproca, che li porta a soffrire e a piangere, a desiderare più partner come se niente fosse (Jeff, ma anche il divo Eddie Constantine, che interpreta sé stesso), come a colmare il vuoto esistenziale che si portano dietro; e l'omosessualità, all'epoca ancora un tabù nel cinema, viene ritratta dall'autore in modo spontaneo, senza sensazionalismi: l'attrazione tra Jeff e Ricky e tra gli altri membri della troupe viene messa in scena in modo diretto, candido, senza cattiveria né voglia di stupire, atteggiamento che, in futuro, farà la fortuna dell'autore…

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