lunedì 22 novembre 2021

La persona peggiore del mondo - Joachim Trier

sarà una delusione per chi si aspetta una commedia giovanilistica, stupidamente romantica, e strapparisate e strappalacrime, che ti dimentichi dopo 10 minuti dall'uscita del cinema.

invece sarà un piacere per chi non si aspetta una commedia giovanilistica, stupidamente romantica, e strapparisate e strappalacrime, che ti dimentichi dopo 10 minuti dall'uscita del cinema.

si tratta di un film serio, nel quale si raccontano rapporti umani, amori che vanno e che vengono, mai in modo superficiale, anzi in modo profondo, ti affezioni a Julie e Aksel, il loro sarà stato l'amore della vita.

è solo in una trentina di sale, ma lo sforzo di raggiungere la sala più vicina a casa sarà ripagato di sicuro.

buona (d'amorosi sensi) visione - Ismaele

 

 

 

 

Guardando La persona peggiore del mondo si ride, si riflette, ci si commuove, ma mai con quel macchiettismo che infetta la visione riservata oltreoceano a questo cinema, sempre seguendo umori, odori, sensazioni, riflessioni, umanità che pur nella loro estremizzazione cinematografica hanno il sapore del reale. E ci sono almeno un paio di momenti, quel lungo flirt alla festa in cui si sfidano le convenzioni sulla fedeltà di coppia e quella corsa per strada liberatoria e surreale, che hanno il sapore del cinema capace di restare nella memoria senza per questo adagiarsi su cliché risaputi e stravisti.

Joachim Trier ha la mano ferma di chi conosce i suoi riferimenti cinematografici e sa usarli per tirare fuori qualcosa di nuovo, forte, irresistibile, e anche la capacità non banale di osservare il mondo che ci sta cambiando attorno e parlarne nei suoi dialoghi, nelle sue vicende, senza risultare retorico o pedante. Insomma, la faccio semplice: La persona peggiore del mondo è un film bellissimo che non ti fa mai pesare il suo esserlo, ti abbraccia, ti avvolge, ti diverte, ti stupisce, ti commuove e ti trascina nella vita dei suoi personaggi proponendo idee, personalità senso di nuovo e di calore, ma avvolgendo il tutto in un terreno familiare e consolidato. Che meraviglia.

da qui

 

 

La struttura della narrazione si colloca esattamente a metà fra il romanzo ottocentesco e le erraticità dell'epoca moderna, e una voce femminile fuori campo riassume inizialmente le vicende di Julie, elencandole come in una commedia di Woody Allen, per ritornare in punti chiave della storia: un terzo occhio che osserva (insieme a noi) il peregrinare di Julie fra uomini che sono per lei tappe evolutive e fra scelte che ribadiscono la sua irriducibilità emotiva.
Ma La persona peggiore del mondo non è una mera osservazione entomologica: è una vera e propria storia d'amore anomala e complessa che si articola e si snoda attraverso gli umori e gli stati d'animo della sua protagonista, le fantasie parallele e i sogni (ma anche gli incubi) in cui il mondo si sintonizza sul suo tempo interiore, codificando e anticipando le tappe successive del suo percorso…

da qui

 

 

Non ha mai un vero baricentro drammaturgico il film di Trier, ma ha come voglia di essere impulsivamente franco, di far vivere realisticamente l’emozione sentimentale anche drastica e dolorosa di una separazione, di un’idiosincrasia, di una morte che arriva. In tanti hanno pensato ma chi è La persone peggiore al mondo del titolo? Julie? Oppure il coprotagonista, secondo fidanzato, 46enne, autore di popolari graphic novel norvegesi, che nel desiderio di liberarsi di angosce personali con la sua arte finisce nel tritatutto del postfemminismo contemporaneo? Difficile capirlo. Ma nemmeno necessario. Il film di Trier sembra svolazzare leggiadro nella futilità del cicaleccio tra partner, poi si ritrova improvvisamente e duramente sprofondato nelle ferite che un essere umano può arrecare senza capire, senza volere, all’altro. Sorprendente, davvero. Anche se la performance della Reinsve luccica di una forse trascurata copresenza dei suoi due robusti comprimari: il bonario Elvind (Herbert Nordrum) e il tormentato Aksel (lo strepitoso Anders Danielsen Lie).

da qui

 

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