un giovane Dirk Bogarde nel ruolo di un delinquente, in un film che sembra quasi una pubblicità per Scotland Yard, almeno all'inizio.
la seconda parte è davvero splendida, con le scene dell'inseguimento e alle corse da film di serie A.
cercatelo e godetene tutti, gran bel film - Ismaele
Realizzato con la collaborazione di Scotland Yard, film campione
di incassi in Gran Bretagna che riprende il taglio documentaristico dei coevi
noir americani (sempre interessante la Londra postbellica). Sottolinea
l'anacronismo di una polizia disarmata a fronte di una delinquenza sempre più
sfrontata, ma la prima parte si dilunga troppo sul cameratismo degli agenti,
mentre la seconda è molto più tesa e coinvolgente. Nel cast, manco a dirlo,
spicca Bogarde nel ruolo, per lui non inusuale a inizio carriera, di un giovane
criminale nevrotico.
Dramma a tinte noir-poliziesche, connotato da
"inserti" quasi documentaristici (in questo caso sulla polizia ed il
suo lavoro) com'era di moda a quell'epoca. La cosa più interessante del film è
l'ambientazione nella Londra post bellica, di cui si vedono scorsi inediti e
molto interessanti. La storia è poca cosa: prevedibile negli assunti, negli
sviluppi e nell'ovvio (visto il periodo in cui fu girato) epilogo. Ma non ci si
annoia di certo e per l'epoca doveva anche essere meno banale di quanto appaia
oggi. Bogarde mostrava già sprazzi del suo talento.
…It’s a fast-moving,
dynamic and enjoyable crime thriller. After all these years it is still
both exciting and involving, while significantly taking time to paint a
valuable portrait of a now long-vanished world of post-war austerity London
working-class society. It established firmly in the British national
consciousness the cosy ‘evening all’ idea of the trustworthy, fair London bobby
of the Fifties, an image eroded then finally smashed by 60s, 70s and 80s TV and
cinema thrillers (Z-Cars, The Sweeney) as the post-war age of friendly
innocence was destroyed for ever by the swinging sixties and cynical
seventies…
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