tratto dal romanzo di Nelson Algren, sceneggiatura di John Fante, attori bravissimi, un gatto (o gatta) nero dei titoli iniziali e finali (il titolo spagnolo è infatti La gata negra).
siamo negli anni delle grande Depressione, in una New Orleans che ormai non esiste più, per una storia di amore, redenzione e morte.
un film che merita molto, per i miei gusti - Ismaele
ps: Lou Reed c'entra qualcosa col titolo, non vi pare?
QUI il film completo, in inglese
Film più che sufficiente, in virtù del suo ritmo, della
pregevole sceneggiatura e per il piacere di vedere alcuni interpreti davvero
convincenti. Certo, la Capucine prostituta è difficilmente credibile, ma il suo
personaggio è accattivante. Jane Fonda stupisce per le sue forme e per come si
è calata nel personaggio. Barbara Stanwyck impartisce a tutti una meravigliosa
lezione di recitazione. I dialoghi sono classici nel miglior senso del termine,
il bianco e nero è prezioso.
Sceneggiato da John Fante, è ambientato negli
anni della Grande Depressione, il protagonista è Eddie, ragazzo della misera
campagna texana che compie un "viaggio della speranza" verso la
ricca, ma insidiosa New Orleans... Ma non è un film d'avventura, è un
melodramma abbastanza legnoso e monocorde, imperniato sul tentativo di Eddie di
redimere l'ex fidanzata, Helen, finita a prostituirsi in un bordello di lusso.
Moralistica e poco interessante la polarizzazione "corruzione
urbana-innocenza rurale", ma scintilla la Stanwyck, ambigua
"Madame".
Reed
fu contattato da un impresario teatrale per la traduzione in musical di un
libro scritto nel 1956 da Nelson Algren, Walk on the wild side.
Al progetto avrebbe dovuto partecipare anche Andy Warhol che, nel rinnovare la
collaborazione con l’amico di un tempo avrebbe così avuto la possibilità di
dare un seguito alla positiva esperienza di “Pork”. L’operazione fu presto
abbandonata ma Reed, con il suo consueto pragmatismo, condensò l’intero
progetto in un’unica canzone, sostituendo alla galleria di personaggi del
romanzo le familiari figure warholiane. A parte questa esile corrispondenza, le
somiglianze con il libro di Algren sono vaghe, appena percettibili…
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