domenica 28 marzo 2021

Il giorno degli zombi – George A. Romero

questa volta siamo in un bunker sotterraneo, un microcosmo dominato dai militari, con gli scienziati che vorrebbero essere razionali, cercando soluzioni al problema dei problemi, gli zombie che hanno invaso il pianeta.

il dottor Logan fa degli esperimenti, per (ri)educare gli zombi, preso in giro dai militari, in un clima non favorevole.

protagonista una scienziata donna, in una lotta contro il tempo, in un mondo, quello fino ad allora conosciuto, con i giorni contati.

mai banali i film di Romero, da non perdere - Ismaele

 

 

 

 

è un feroce atto d'accusa sulla natura violenta del potere che coinvolge, in definitiva sullo stesso piano, tanto i militari quanto gli scienziati. Gli uni perché ottusi esecutori della logica della guerra; gli altri perché idealisti e fideistici servitori di un concetto astratto di scienza che, nei crudeli esperimenti condotti sui prigionieri (non a caso il dottor Logan è soprannominato "Frankenstein"), si rivela sadica ed efferata quanto la guerra stessa. Il capitano Rhodes è presentato come un esaltato reazionario che capisce soltanto la ragione delle armi e il dottor Logan è tratteggiato ad immagine e somiglianza dell'efficiente scienziato dei lager nazisti. Privo di speranze e di certezze, il discorso di Romero sembra inevitabilmente scivolare nel nichilismo. Meno applaudito delle due precedenti pellicole, il film presenta comunque una ricchezza stilistica considerevole: la claustrofobica ambientazione del bunker e la crescente tensione che ritmano il racconto, trasmettono - più dei prevedibili effetti splatter elaborati dalla squadra di Tom Savini - il senso di un incubo postapocalittico di solitudine e di paura al cui fascino morboso è difficile sottrarsi.

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È sempre una donna a condurci dentro l'apocalisse zombi: dopo un incipit dalla forza d'urto devastante, tra i più belli dell'intera produzione romeriana, l'opera precipita in luoghi ctoni, profondi, uterini, gironi d'inferno dove la violenza è prima nelle relazioni che nelle atrocità iperrealiste di Savini. Mentre la donna si emancipa verso un'ambigua mascolinizzazione, ci addentriamo nella fisiologia dei morti viventi, ormai espressione di un mutamento epocale, nascita di una nuova progenie - con riferimenti cristologici ed escatologici - destinata a sovvertire il primato dell'umano. Plumbeo.

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Il Giorno degli Zombi è un lucidissimo affresco della società degli anni ’80 (ma non solo), che si distingue anche per la maestria tecnica con la quale è stato realizzato: il trucco tocca vette irraggiunte dai due episodi precedenti della saga, così come gli effetti speciali, che nulla hanno da invidiare a quelli, pionieristici, mostrati da Un Lupo Mannaro Americano a Londra quattro anni prima. In definitiva, una vera pietra miliare del cinema anni ’80, in cui Romero, oltre che l’indiscusso Maestro del cinema zombie, dimostra una volta di più di essere un regista in grado di intrattenere, ma anche di portare lo spettatore attraverso un processo di consapevolezza e di ragionamento utile a comprendere il mondo nel quale vive: ed oggi più che mai, un cinema di questo genere deve necessariamente essere salvaguardato.

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…L'impressione degradante che viene data dei militari è facilmente leggibile come una critica alla violenta politica estera della presidenza Reagan, attuativa di quel neoimperialismo deprecato da Romero. Nel mezzo, si colloca il Dr. Logan, personaggio ambiguo disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, ovvero il controllo degli zombi. Gli zombi, certo. Il film si chiama Il giorno degli zombi, ma si sarebbe potuto chiamare "La notte degli esseri umani": una notte spirituale, ovviamente, che porta a quel sonno della ragione che, com'è noto, genera mostri. Perchè nel corso del film gli zombi si vedono molto meno di quanto ci si possa aspettare: nella prima ora quasi non compaiono se non nella sequenza iniziale, e solo nel finale avranno davvero un ruolo determinante. Ma se nell'economia della trama essi si ritrovano quasi ai margini, possiedono invece una valenza morale estremamente importante: rappresentano quella purezza impossibile da ravvisare negli umani, e che sullo schermo viene mostrata soprattutto da Bub, lo zombi del Dr. Logan che mostra una seppur primitiva capacità intellettiva, ed anche (e soprattutto) emozionale, di fronte al cadavere del dottore. Il finale chiude perfettamente il cerchio…

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