un simile viaggio nel tempo ce lo aveva raccontato Neil Gaiman in American gods (nel nuovo mondo, con i migranti, arrivano anche gli dei scandinavi, ed è una lotta senza quartiere con gli dei del nuovo mondo, in un bellissimo romanzo, da cui hanno tratto anche una serie tv).
nella storia diretta da Jens Lien (sotto forma di serie) ci sono i migranti, ma non quelli che conosciamo noi, qui ed ora, migranti nello spazio, possiamo chiamarli, i Beforeigners sono migranti nel tempo, sono sempre norvegesi, di tre periodi, i primitivi, i vichinghi e quelli del milleottocento.
come capite le cose sono complicate, non si tratta di stranieri, da lasciar crepare nel Mediterraneo, in Libia, in Siria e in Turchia, in Etiopia (mi fermo qui, ma è chiaro, no?), nel film i migranti sono carne e sangue dei norvegesi, sono i loro avi, qualsiasi Salvini norvegese sarebbe sotterrato dalle risate e dalle pernacchie.
i migranti del tempo riescono, con difficoltà culturali, anche a integrarsi, Alfhildr è la prima poliziotta migrante del tempo (si chiamano discronici) della Norvegia e subito, insieme a Lars, è alle prese con un caso di omicidio di una migrante.
la prima serie, disponibile su Raiplay, ha un bel ritmo, rallenta alcune volte, ma nel complesso merita molto.
se foste delusi scrivete, riavrete indietro i soldi del biglietto.
ps: il regista è lo stesso di The-bothersome man
QUI si può vedere la serie completa
…Questa serie appare
geniale catturando immediatamente l'attenzione dello spettatore. Non mancano
situazioni drammatiche e spiritose durante i primi sei episodi. Per esempio la
bionda e aitante Alfhildr, nuova recluta della polizia, usa per assorbente ancora
del muschio (in passato alcune donne nella realtà usavano un tipo di muschio
chiamato Sphagnum palustre dalla forte azione assorbente), quando se ne accorge
il suo collega gli regalerà un pacco di assorbenti moderni.
Con l'arrivo di questi "migranti del tempo" anche
la società cambia insieme al nuovo nascente razzismo temporale nei confronti
dei nuovi arrivati, il che appare un riferimento alla nostra società
attuale.
Alcuni di questi si sono adattati sposando donne del nostro
tempo, facendo lavori d'intrallazzo, oppure consegnando pizze a domicilio.
Qualcuno vive in belle case, ma molti vivono sulle strade, accampati nei prati
o in tuguri come randagi, anche se le istituzioni gli danno un minimo di
sostentamento.
La nostra Alfhildr per esempio, nonostante lavori in
polizia, vive dentro una roulotte perché non ha finito di rimborsare il
prestito studentesco…
…per gli amanti
delle classificazioni ci troviamo in una zona di contaminazione tra sci-fi,
crime e drama con il tono autoironico di chi non sembra prendersi troppo sul
serio. Eppure di temi seri ce ne sono: a partire da quello dell’immigrazione,
forse fin troppo abusato come chiave di lettura privilegiata per raccontare la
serie. In realtà c’è molto altro, a cominciare da una sottile, ma
sferzante critica sociale che non risparmia i luoghi comuni
sull’inclusività e sull’apertura mentale delle società nordeuropee; c’è poi il
tema dell’intolleranza religiosa, vista questa volta a partire dagli estremismi
che ci fanno meno paura, quelli mimetizzati nella nostra cultura cristiana; il
tema della perdita di rapporti con il passato che comporta il rischio di
smarrire la propria identità.
Il piatto è quindi
piuttosto ricco, anche se la sensazione è che non tutte le possibilità siano
esplorate con la profondità che meriterebbero: sembra che si voglia piuttosto
solleticare lo spettatore, anche con qualche provocazione, ma senza metterlo
alle corde cioè senza costringerlo ad una negoziazione stringente. Alla fine
quella stessa leggerezza che rende così piacevole e guardabile la serie finisce
per limitarne l’approfondimento, impedendo di esplorare linee caratteriali che
avrebbero qualcosa in più da raccontare, come ad esempio l’estremista cristiano
che cerca di uccidere Tore o Ada, l’esperta di hackeraggio Neo-Luddista. E’
passando da una descrizione più articolata del mondo di questi personaggi che
si sarebbero potuti approfondire i temi principali. Sappiamo del resto che le
produzioni si orientano su di un arco temporale di tre stagioni e quindi può
essere che i nostri rilievi siano su sviluppi solo rimandati, in attesa di essere
raccontati…
…Cada vez más creadores están reflejando de una u otra
forma la crisi humanitaria que estamos viviendo en la actualidad, sobre todo
aquellos más cercanos al Mediterráneo o a la situación entre Estados Unidos y Latinoamérica.
En este caso, la crítica se resguarda en la ciencia ficción para exponer la
situación desde una perspectiva nueva. Más allá de esta cuestión, la
serie es todo un descubrimiento…
…'Beforeigners' es
una serie de ciencia ficción especulativa y social con viajeros temporales;
también es una fantástica, y una policial, en la que al esquema típico de
"policía con nuevo compañero o asesor externo", se le da
un giro que resulta realmente refrescante. Por momentos, cuando se
introduce en la vida doméstica de sus protagonistas, tiene algo de drama familiar;
y es una serie de aventuras, en las que algunos de esos viajeros tienen una
misión mucho más importante que adaptarse al lugar en el que les ha tocado
vivir.
Y con tantos
elementos no era nada fácil. La aparición de Alfilhdr lo cambia todo desde su
primera escena. El contraste del origen de su personaje con la situación en la
que vive escapa de los clichés más comunes, para mostrarnos cosas como
sus costumbres de higiene femenina o lo que piensa sobre los
alérgicos al gluten. Y siempre nos hace reír. Además, hay mucho por
descubrir porque la típica convención de que todos los personajes tienen un
pasado, aquí es bastante más complicada…
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