Una ragazza scompare e la voce pubblica
accusa la comunità ebraica di assassinio. Un commissario che fa parte di una
cricca politica interessata a pescare nel torbido strappa una falsa
testimonianza al figlio del rabbino locale. Quando per i poveretti tutto sembra
perduto interviene energicamente un avvocato famoso, deputato al parlamento,
che riesce abilmente a dimostrare la loro innocenza.
…Più che un semplice film, è una sorta di mea culpa da
parte del regista Georg Wilhelm Pabst: l'autore, dopo un periodo passato in
Francia nel corso degli anni Trenta, era tornato in Germania avvicinandosi al
regime nazista e alla propaganda bellica. È un film che descrive le origini
dell'antisemitismo per poi condannarle in toto: il respiro storico-politico è
adeguato e Pabst sa come costruire al meglio una vicenda ambigua e ricca di
personaggi diversi. La struttura drammaturgica è solida, così come le
interpretazioni, ma c'è da segnalare un lieve calo col passare dei minuti che
sfocia in un finale incerto. Ispirato a una storia realmente accaduta.
Le
Procès (Der Prozeß, 1948, 1.37:1, noir et blanc, Dolby Digital
1.0, 103 minutes). Dans un village hongrois, en 1882, Ester, une adolescente,
fuit la maltraitance de sa maîtresse. La rumeur qu’elle aurait été enlevée par
les Juifs et victime d’un assassinat rituel est le point de départ d’un vibrant
plaidoyer contre l’antisémitisme. Salué à la Mostra de Venise par le Prix
international du meilleur film et l’attribution du Prix du
meilleur acteur à Ernst Deutsch.
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