guardare un film del 1942 (questo film, poi) al cinema nel 2013 è un regalo bellissimo, non privatevene - Ismaele
PS: in un registro degli appuntamenti che ci mostrano nel film, dopo la signora Tura, c'è un certo Schindler, potenza delle coincidenze.
A día de hoy, sigue sorprendiéndome que
artistas como Ernst Lubitsch o Charlie Chaplin tuvieran el atrevimiento de realizar obras como “Ser o
No Ser” y “El Gran Dictador”, tan premonitorias en su momento, como arriesgadas por su
temática. La película que nos ocupa pasa por ser una
de las mejores comedias de la Historia del Cine. Los magníficos
personajes, los diálogos de doble lectura, el ritmo impuesto por el director
alemán y las situaciones surreales que se suceden ininterrumpidamente, forman
un conjunto inigualable…
… estamos ante una comedia irrepetible.
Solamente Lubitsch sería capaz de hacer una película sobre la ocupación nazi de
Polonia y provocar mas risas que terror. A través de una compañía de teatro,
sus protagonistas vencieron a la Gestapo; a través del cine, Lubtisch
contribuyó a derrotar al Régimen Nazi minando su moral. De
hecho, después de ver esta cinta, Goebbels salió enfurecido de la sala de
proyección y se retiró inmediatamente a su despacho en el Ministerio de
Propaganda.
… Primo film della Lombard con Lubitsch, Vogliamo
Vivere!, come recita malissimo il titolo italiano, è anche il film
che la consegna alla leggenda, perché, com'è noto, l'attrice muore in un
incidente aereo prima della fine delle riprese. Ma è l' "arte" della
recitazione in sé, che il film omaggia e analizza, prendendola dapprima come
oggetto di satira per poi, strada facendo, renderla drammaticamente portante e
infine salvifica. Ed ecco allora che, per Lubitsch, l'arte è soprattutto due
cose: misura e situazione. Joseph dovrà stare attento a non strafare, a non gigioneggiare,
pena la fine della sua vita e della resistenza intera; e ci sarà solo e
soltanto un'occasione giusta per Bronski, l'aspirante Shylok, nell'architettura
della Storia e del film. Questione di perfezione, e di un regista che non si è
mai accontentato di meno.
Vogliamo vivere! è una di quelle commedie che non invecchieranno
mai, un vero e proprio Capolavoro del genere firmato da un maestro come
Lubitsch. Similare ideologicamente a Il grande dittatore nella sua riuscita
satira sul nazismo, è un film che diverte con intelligenza e con arguzia,
figlia di una genialità genuina e con un duo di protagonisti perfettamente in
parte. Perdersi il suo ritorno al Cinema, sia per chi ha già avuto fortuna di
vederlo, sia per chi non lo conoscesse, apparirebbe, questo sì, veramente un
crimine.
…Il
film arriva nelle sale nel bel mezzo del secondo conflitto mondiale, deridendo
l’arroganza nazista: ci troviamo in una Polonia appena invasa dalle truppe
tedesche, che a fatica tenta di sopravvivere ai bombardamenti nemici.
Protagonisti della storia i componenti una compagnia teatrale che, per amor
patrio, dovranno portare in scena la miglior recita della loro carriera, non
sulle tavole del palcoscenico, ma per le vie di Varsavia, alla ricerca di un
premio finale che non consiste come sempre nel conquistare l’affetto del
pubblico, quanto nel riuscire a salvare delle vite, comprese le loro.
Così
in una girandola di equivoci e di travestimenti i nostri ‘eroi per necessità’
diventano loro malgrado protettori del destino di molti, pronti a mettere in
gioco le loro stesse vite per la patria.
In
un perfetto equilibrio di immagini, dialoghi e musica, dove ogni singolo gesto
è pensato dal regista e impartito agli attori, la commedia prende vita,
divertendo, commuovendo, denunciando il male. Lubitsch, come Chaplin (“Il
grande dittatore” è dello stesso anno), usa il suo talento professionale per
dare un contributo al conflitto bellico…
da
qui
Hai ragione, guardare un film di quegli anni al cinema è una cosa bellissima. Qui da noi (Torino), è il Cinema Massimo che se ne occupa, e questo mese ci saranno, tra gli altri, Ray, Preminger e Lang, quindi mica pizza e fichi. Di Lubitsch, però, devo ancora vederne uno al cinema. Gran regista, però. "Non vorrei essere un uomo" è uno dei miei film muti preferiti.
RispondiEliminaè davvero una cosa bella, e un salutare bagno di umiltà, per il cinema di oggi, che un film di 70 anni fa sia uno dei più grandi in sala del 2013
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