i due hanno scheletri nell'armadio, che non sapremo, e tutto quello che succede è una discesa nel male, diabolica, senza pietà per nessuno.
a molti, anche a me, la parte finale ha ricordato The Wicker Man*, di Robin Hardy, del 1973, solo che quel film, sempre inglese, era solare, qui è tutto molto più nero e disperato, lì era un rito pagano e popolare, qui è un rito diabolico, di una setta assetata di sangue e punizioni terribili.
un film pieno di violenza, mai gratuita.
disturbante, profondo, inquietante, misterioso, indimenticabile.
un film grandissimo, senza se e senza ma - Ismaele
*questo film è stato omaggiato da Iron Maiden e Radiohead
…The movie may leave you scratching your head way too
much when it's over. Yet it proves Ben Wheatley not only knows how to make a
movie, but he knows how to make three at the same time. I suppose one of the
characteristics of horror is that it wears shifting faces.
… Kill List sfugge a qualsiasi catalogazione e, allo stesso tempo,
rappresenta l’ideale controcanto, in stretta continuità, di quello che sarà,
nel 2012, il suo film più commerciale: Sightseers. In questo
divertente e violento road movie l’ironia e il cinismo più abietto consentono
al regista di raccontare con leggerezza un viaggio senza speranza di una donna
frustrata dalla madre reazionaria e di uno scrittore con manie omicide. Ritorna
il tema dell’uccisione senza scopo, della frustrazione di protagonisti sempre
in lotta con loro stessi, specie a causa di famiglie disfunzionali, del viaggio
come metafora di perdizione e, insieme conoscenza di sé. Ma l’ironia macabra
che nel suo ultimo lungometraggio fungeva da riparo e alleggerimento, in Kill List è completamente assente per lasciare posto ad una
discesa agli inferi che apre alla sospensione della credulità e a uno
straniamento deformante. Non è quello che ci si aspetta…
…Ben Wheatley dirige con autorità riuscendo ad adeguare
la regia alle varie sfumature che assume il film e azzecca una sequenza di
bellezza stordente, quella del cunicolo.
Apprezzatissimo al Frightfest del 2011 Kill List ha diviso pubblico e critica proprio per il suo andamento sinusoidale nel percorrere vari generi a prima vista impossibili da far compenetrare e forse anche per un finale difficile da metabolizzare.
Da amare od odiare.
Io l'ho amato.
Apprezzatissimo al Frightfest del 2011 Kill List ha diviso pubblico e critica proprio per il suo andamento sinusoidale nel percorrere vari generi a prima vista impossibili da far compenetrare e forse anche per un finale difficile da metabolizzare.
Da amare od odiare.
Io l'ho amato.
…Kill List parte
in un modo, si evolve diventando altre due o tre cose e finisce per
trasformarsi in un claustrofobico macello, ma si gioca il finale in quella
maniera lì. Ti piazza davanti agli occhi una svolta piuttosto forte, per quanto
intuibile con discreto anticipo, ma poi chiude senza spiegare sostanzialmente
una fava. E mi va bene, eh, anzi, ho in antipatia i film che spiegano tutto,
pero qua tende a rimanerti in testa più che altro solo un grosso whaddafuck (e
anche una certa sensazione da fratello scemo di The Wicker Man, ma forse è solo perché l'ho visto al cinema l'anno
scorso). Dopodiché, intendiamoci, Kill List merita, è
coinvolgente, girato con un gran occhio e tre o quattro inquadrature molto,
molto belle, oltre che con un uso della violenza trucido al punto giusto. Però,
boh, non so, whatever.
…“Kill List” tiene
quiebres narrativos que nadie podrá adivinar y que no revelaremos aquí, pero le
debe una buena parte de su eficacia a los ingeniosos diálogos elaborados por
Wheatley y su co-guionista Amy Jump (que, para más señas, es su esposa), los
mismos que logran darle definición a sus personajes, cada uno más estrambótico
que el otro. Como todo mercenario que se respete, Jay (interpretado con un
brillo brutal por Maskell) es un psicópata desatado, y sus explosiones de
violencia no son únicamente contra sus víctimas intencionales, sino también
contra todos los que lo rodean, en una suerte de expansión del protagonista de
“Down Terrace”, que perdía la paciencia de un momento a otro y terminaba por
despachar al otro mundo a papá y a mamá (aunque hacía esto último con la mayor
tranquilidad).
Sin embargo, en este
caso, Jay no tendrá la misma suerte, porque su habilidad para deshacerse de
seres mortales comunes y corrientes le servirá de poco cuando se enfrente a las
verdaderas fuerzas maléficas que se encuentran tras “Kill List”. Y esto lo
conducirá a un aterrador desenlace que ninguno de ustedes podrá olvidar
fácilmente …. si es que se atreve a presenciarlo.
da qui
…lo
spettatore è ormai entrato in una sorta di ipnosi per cui non riesce più a
distinguere nulla, in un delirio collettivo, in un sabba delle menti e delle
coscienze, e certo non si mette ad elucubrare sulla sanità mentale o
sull'eticità del regista.
Non so cosa
racconti Kill List, probabilmente è tutto e "solo" un'iniziazione che
è come una discesa all'Inferno.
L'iniziazione
di una vittima predestinata, di un uomo in quel momento debole ma capace
comunque di diventare una bestia.
Non so cosa
racconti ma credo di trovarmi davanti a un punto di riferimento del nuovo
thriller/horror moderno.
da
qui
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