martedì 27 agosto 2013

El orfanato (The Orphanage) - J.A. Bayona

prima una cosa pessima, ma come si fa a tradurre un titolo spagnolo, per il mercato italiano, con un titolo inglese?
passo alle cose belle, praticamente tutto il film, non perdetevelo, qualcuno non ne parla bene, decidete da soli dopo averlo visto.
a me è piaciuto molto molto, si capisce? - Ismaele



QUI il film completo in spagnolo


Il film si avvale di una sceneggiatura mostruosa (non a caso candidata e vincitrice di premi su premi), perfetta sia nello svolgimento e concatenarsi del plot quanto nel dosare in modo mirabile emozioni e scene madri. E' quasi impossibile trovar difetti, ancora più incredibile per una sceneggiatura originale.
Ma è altrove la potenza, la straordinaria originalità del film, ci arriveremo presto.
Laura e Carlos sono una coppia molto affiatata. Hanno adottato Simon, un bambino sieropositivo preso in un orfanotrofio. La stessa Laura era stata una piccola orfana poi adottata. E' talmente forte il legame con l'orfanotrofio della sua infanzia che ha deciso di andare e vivere là con il sogno di aprire una casa-famiglia che ospiti bambini in difficoltà. Proprio durante la festa di inaugurazione Simon scompare. La coppia, disperatamente, lo cerca.
El Orfanato è un horror, su questo non ci piove, perché una ghost story che si rispetti per definizione lì va collocata. Riesce però a distruggere le mura di confine del genere e nel finale quasi a cancellarne addirittura i detriti…

Now here is an excellent example of why it is more frightening to await something than to experience it. "The Orphanage" has every opportunity to descend into routine shock and horror, or even into the pits with the slasher pictures, but it only pulls the trigger a couple of times. The rest is all waiting, anticipating, dreading. We need the genuine jolt that comes about midway, to let us see what the movie is capable of. The rest is fear.
Hitchcock was very wise about this. In his book-length conversation with Truffaut, he used a famous example to explain the difference between surprise and suspense. If people are seated at a table and a bomb explodes, that is surprise. If they are seated at a table, and you know there's a bomb under the table attached to a ticking clock, but they continue to play cards -- that's suspense. There's a bomb under "The Orphanage" for excruciating stretches of time.
That makes the film into a superior ghost story, if indeed there are ghosts in it. I am not sure: They may instead be the experience or illusion of ghosts in the mind of the heroine, and since we see through her eyes, we see what she sees and are no more capable than she is of being certain. That means when she walks down a dark staircase, or into an unlit corridor or a gloomy room, we're tense and fearful, whether we're experiencing a haunted house or a haunted mind. And when she follows her son into a pitch-black cave, her flashlight shows only a thread of light through unlimited menace…

El Orfanato, pese a todas sus honrosas intenciones y méritos, se queda más bien corta y eso es una pena, ya que uno siente que sin duda, con una repasada más al guión, con una mano más firme en la dirección y sin un cúmulo de elementos superfluos, habría sido una mucho mejor película de lo que realmente es.

…Distante dalla scuola americana e dagli eccessi di sangue, della computer grafica e dei protagonisti adolescenti, The Orphanage si gioca le sue carte sul ben noto ma sempre apprezzato terreno del thriller (meta)psicologico che poi è come dire un mystery con svelamento finale in cui cose viste e sentite durante il racconto assumeranno nuovo significato alla luce dello spiegone finale. Ma anche seguendo la traccia della ghost-story, The Orphanage, all'ombra di mille altre pellicole che vedono come protagonisti dei fantasmi (o pseudo tali), avrebbe potuto eccedere in facili effetti sonori o in tutta quella serie di accorgimenti ben noti fin dai tempi del primo gotico, cioè da quando si girano film nelle vecchie case. Bayona, invece, punta con maggior finezza sull'immersione nell'atmosfera della vicenda portando la tensione in alcune scene a livelli davvero elevati. Senza che il fantasma diventi vettore per ogni scena di paura, escluse alcune comprensibili eccezioni, al film riesce l'impresa di portare in primo piano una storia che non manca di basilari insensatezze (leggi più sotto) ma che nel complesso funziona assai bene perché prima di tutto i protagonisti sono verosimili e sono ben interpretati dagli attori, soprattutto la Rueda che ben impersona una donna al contempo forte e vulnerabile…

Ci sembra di assistere a una scena orrorifica, e temiamo di dover saltare sulla sedia da un momento all’altro, quando invece Bayona ci sta conducendo per mano in un percorso di dolore e melodramma, in cui l’horror non è ciò che dobbiamo aspettare di vedere sullo schermo, ma piuttosto il rimosso, i piccoli detriti che si formano ai lati della storia e la lambiscono, facendovi capolino di volta in volta. Un viaggio affascinante e insolito, lontano dalle chimere del genere e deciso a muoversi senza costrizioni nel panorama cinematografico spagnolo ed europeo…

10 commenti:

  1. Molto ma molto bello, oltre che inquietante al punto giusto! Grandissima la protagonista.

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    1. sì, Belén Rueda è formidabile.
      e la fine è splendida.

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  2. Grazie dell'ennesima citazione Ismaele.
    Contentissimo ti sia piaciuto :)

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    1. per la citazione, noblesse oblige!

      davvero bello, merita di più, e sui generi sono in disaccordo con te.

      l'etichetta di "ghost story" spaventa e allontana qualcuno, nel mio piccolo distinguo fra film brutti e film belli, e questo modestamente lo è, direbbe Totò

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  3. Un film che ti tiene incollato alla sedia fino ai titoli di coda. Non è cosa da poco. Senza scene di sangue ripugnanti, oltretutto. Bello.

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    1. come quei film che fanno ridere senza dire parolacce o che commuovono senza scena madri strappalacrime.
      qui hai una sana paura senza vedere niente, praticamente, di spaventoso, niente da autopsia, solo atmosfere e parole

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  4. "Prima una cosa pessima, ma come si fa a tradurre un titolo spagnolo, per il mercato italiano, con un titolo inglese?"
    Mezzora di applausi :D

    Comunque concordo con bombus, questo film ti rapisce. Letteralmente.

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    1. il titolo grida vendetta, passi (per me no, ma comunque...) un titolo in lingua non italiana adattato, ma "the orphanage"... :(

      come se, mutatis mutandis, il bellissimo "Mar adentro", sempre con Belén Rueda (è una coincidenza), l'avessimo conosciuto con "Sea inside" :)

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    2. Vedi, ecco un posto dove ti avevo visto...

      (scusami ma sono collegato e qui avevo le notifiche, non sono uno stalker...)

      ma hai un blog?

      magari iniziamo a leggersi proprio con the orphanage...

      (la mia la trovi qua da Ismaele volendo)

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