attori super rendono il film impossibile da perdere, promesso - Ismaele
Dramma teatrale di Jean Anouilh,di
ottimo successo, rappresentato anche in Italia da Gino Cervi (che qui fa il
ruolo di un Cardinale, insieme a Paolo Stoppa in quello di un colorito Papa) di
Jean Anouilh, che dette lo spunto di successo a diversi altri film sul
genere storico psicologico. La sceneggiatura, che vinse l'Oscar, si basa sulla
caratterizzazione forte dei due interpreti, ma il film si basa anche su
un'ottima confezione di scenografie e costumi ed un contributto di fotografia
notevole. Il rapporto fra i due sfiora argomenti tabù per i tempi, ma che
guardando il film saltano agli occhi spontanei. La prerogativa per questo tipo
di film è la scelta di un cast di formazione teatrale e al scelta è più che
indovinata.
Nell’Inghilterra del XII secolo si consuma il drammatico
contrasto fra re Enrico II e l’arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, strenuo
difensore delle prerogative del clero. In passato i due erano stati legati da
un’amicizia (neanche tanto) velatamente omosessuale, cosicché il loro dissidio
ha un senso personale prima ancora che politico: il re continua a stimare
l’avversario (“è l’uomo migliore del regno, e si trova contro di me”)
nonostante si senta tradito da lui, e dopo la sua morte non può fare a meno di
rimpiangerlo. Una volta superato lo choc di vedere un tipo notoriamente
morigerato come Richard Burton vestito dei paramenti sacri (fra lui e O’Toole
chissà quante bevute si saranno fatti sul set), ci si può abbandonare alla
visione di uno spettacolo molto vecchio stile, ben recitato, un po’ prolisso,
non troppo coinvolgente ma insomma dignitoso.
…O’Toole’s performance is comic but
tragic. O’Toole’s delivery of lines is perfect for comedic purposes; Henry is
almost always yelling, even when he’s hungry. But when we analyze the meanings
of his words we realize how troubled the king truly feels.
Burton’s troubled Becket is complex
and truthful; he always feels the social backlash from having been born a
Saxon. By accepting the position of archbishop his side is chosen but he
doesn’t show his feelings about stabbing Henry, his friend in the back.
Like an actor always remaining in character, Becket plays the martyr to
the end; ending his friendship with his king and at the same time reminding him
of the truth he had spoken of all those years ago…
da qui
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