c'è un'attesa, come ne "Il deserto dei tartari", non si vede soluzione.
la gente di Grozny (o qualsiasi altra città cecena) vive vendendo (e vendendosi, forse) , nella distruzione materiale, senza illusioni.
la saggezza delle vecchie (non solo di Alexandra, bravissima interprete) è un soffio di aria fresca, laggiù.
film di molti silenzi e sguardi, da non perdere - Ismaele
Ps: nei film di fantascienza russi le case che vediamo sono come quelle del film
…il lirismo, la spiritualità che ha reso Sokurov autore così eremitico, diverso da tutti, si manifesta per altre vie. E proprio nella semplicità delle scene di vita militare: manovre, mezzi blindati, ma anche molto meno come sguardi, brande piene e vuote, sentinelle che fissano il vuoto, anche perché in Alexandra non si sente un colpo di proiettile, o bombardamenti, né l’ombra di feriti o morti, è in questi frammenti di quotidiano che si insinua l’elemento straniante, ovvero una signora ottantenne che erra per il campo come una sorta di fantasma, pretestuosamente nelle vesti della nonna di un ufficiale. Un pretesto, un elemento surreale della (non) storia, che funziona come una sorta di coscienza che si permette di spiare e poter dire ciò che desidera…
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…Comme a son habitude, le réalisateur russe offre quelques somptueux tableaux, à la lumière subjugante de beauté, principalement lors des scènes sous les tentes, lors desquelles on peut presque sentir la chaleur envahissante. Plongé dans des jaunes poussièreux, son long métrage est aussi l'occasion pour la cantatrice Galina Vishhnevskaya de faire ses premiers pas au cinéma, en grand mère exigeante et renfrognée. Un film volontairement lent mais instructif.
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It is as simple as
this. An old lady is helped on board an armored military train and journeys all
night to visit a remote Russian army outpost. The soldiers seem to know about
her and her visit, and after a couple of local boys apparently try to
"guide" her away from her suitcase, two soldiers in uniform turn up
and escort her to the base.
We already know a lot about her. We know she is
opinionated, proud, stubborn, and not afraid to express her feelings. She
marches through the heat and dust into the base, and is guided to her
"hotel," a room with two cots in a barracks made of tents. Other
information is revealed, slowly. Her name is Alexandra (Galina
Vishnevskaya). She
is here to visit her grandson, Denis. He is a captain in the army.
The base is in Chechnya. It is a Muslim
republic, occupied by Russian forces, who are sullenly disliked. On the the
base, discipline seems informal, the soldiers lax. When Denis (Vasily
Shevtsov) turns up,
she is appalled by the state of his uniform and advises him to wash up. She
also sniffs disapprovingly at other soldiers, tells helpers "Don't pull my
arm" and "Don't push me!" and that she is perfectly capable of
taking care of herself.
The next day, she wanders the base so early
that no one seems to be around, and that was when I remembered a similar scene
in Bergman's "Wild Strawberries," about an old man who dreams of
wandering in a deserted town. There are other parallels between the two films,
but Bergman's is about an old man discovering himself, and
"Alexandra" is about an old woman being discovered. She is a
transformative presence…
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Film bellissimo, affascinante e crudele. L'ho visto in accoppiata con "12", perché me ne avevano parlato come di film che parlavano della stessa cosa in maniera diversa (e obliqua rispetto ai soliti film di guerra). Di Sokurov, del resto, va visto tutto, e, se non l'hai fatto, ti consiglio "The second circle" e "Madre e figlio", capolavori assoluti nella cinematografia del degno erede di Tarkovskij ;)
RispondiElimina"12" è bellissimo:)
RispondiEliminaa parte "Arca russa", di Sokurov mi manca tutto.
recupererò, promesso
Con "Arca russa", puoi dire di aver visto il suo picco artistico, secondo me. Un gradino sopra quel requiem che è "Madre e figlio" ;)
Elimina"Madre e figlio" mi aspettano:)
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