Rubén è un povero diavolo, fra le difficoltà della famiglia e il suo lavoro di guardia del corpo di un ministro.
tutto normale, per così dire, finché la sua testa va in tilt.
difficile immedesimarsi in Rubén, troppo doloroso.
e però lo facciamo lo stesso.
un film che merita, di un bravo regista argentino.
buona (karaoke) visione - Ismaele
Rubén è la guardia del corpo di un
importante politico, così occupato a difenderlo, fino a perdere la sua stessa
identità. I giorni trascorrono in una sorta di sospensione temporale legata ai
movimenti del "protetto". La guardia del corpo non ha una vita propria
e quando ne trova una (la festa di compleanno in un ristorante cinese o la
visita alla prostituta) non è sicuramente di quelle desiderabili. Non è mai
entrato nel mare e un giorno farà l'esperienza dopo un evento che qualcuno
potrà considerare prevedibile e qualcun altro inevitabile.
Un film che si potrebbe definire minimalista ma che è qualcosa di più: è la
descrizione dell'azzeramento di una personalità che ha scelto di essere
"scudo" per un'altra (v. i due giubbotti antiproiettile). Con la
ripetitività e la frustrazione che questo comporta. Con la percezione di un
livello "altro" della vita a cui si viene ammessi solo per frammenti
che a un certo punto non possono più bastare.
…Aunque no se nos cuenta casi nada sobre
su personaje, el actor sabe expresar con una envidiable economía de gestos, la
humildad de un profesional que realiza su trabajo lo mejor posible, pero que
sufre continuas humillaciones pequeñas, pero significativas. Especialmente
llamativa es la secuencia en que el ministro le pone a dibujar a un matrimonio
que ha invitado a comer, aparentemente para burlarse del propio guardaespaldas,
que tiene ciertas aspiraciones artísticas. No es la única secuencia brillante,
pues algún que otro momento, como el que tiene lugar en un karaoke, tiene su
interés, en un panorama dominado por las secuencias premiosas o repetitivas.
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