chi ha viaggiato
almeno una volta con Interrail capisce meglio cosa succede (-va?) nei treni a
lunga percorrenza, gli incontri con le persone sempre diverse è la normalità.
Ljoha (Yuriy
Borisov), apparso per la prima volta in Elena, di Andrey Zvyagintsev) e
Laura (Seidi Haarla) sono perfetti per la loro parte.
Lioha è un operaio che nasconde nell'alcool le sue inadeguatezze e Laura non sa bene perché è su quel treno. Lioha è molto antipatico, all'inizio, poi scopriamo che è un uomo con un senso dell'amicizia altissimo, è uno che mantiene le promesse.
Laura lo teme, all'inizio, poi quasi si affeziona, fino a quando lui riesce in una missione impossibile, per Laura.
nel film si parla dei petroglifi di Murmansk, non lontano dai confini della Russia con la Finlandia e la Svezia, eccone uno, vicino al lago Kanozero.
Non viene dall’America e
non viene dai soliti paesi che conosciamo il film più bello del 2021. Non viene
nemmeno dai registi più famosi né ha come protagonisti gli attori che
conosciamo di più, ma è un’operazione tra Finlandia e Russia che cattura
subito, a partire dalla ricostruzione di un posto e un’epoca che in pochi hanno
conosciuto ma che a tutti sembra subito familiare. È un viaggio in treno
nella Russia degli anni ‘90 che
viene usato per far emergere i rapporti tra sconosciuti. È la storia di due
persone che non si potevano incontrare se non così, che non si somigliano per
niente, vengono da paesi diversi, appartengono a tipologie umane diverse per
reddito, cultura e idee sulla vita ma che in modi strani hanno entrambi bisogno
di qualcosa che forse l’altro, per caso, può dare. Solo che ci vorrà un viaggio
intero e lo spettacolo che rende Scompartimento n. 6 un film eccezionale
è proprio la maniera molto umana in cui questo accade…
… La nostra lingua
non ha una parola per il rapporto che stringono. Non è certo una
storia d’amore, come non è una storia di sesso e nemmeno una di quelle favole
sognanti, ma un racconto che sembra fatto da un amico tanto è realistico e
difficile da spiegare a parole (ma facile da capire quando si guarda la
ritrosia che diventa confidenza). Lui vuole saltarle addosso, a lei fa schifo,
ma entrambi nel recitare queste spinte tradiscono
anche l'opposto, un bisogno di sentimento da una parte e una certa fascinazione
per un'anima in fondo dolce dall'altra. In nessun posto se non in quel treno,
da soli e per fatti loro, queste due persone potrebbero frequentarsi e parlarsi
senza disprezzarsi. Juho Kuosmanen lo racconta
facendo un’attenzione maniacale ai primi piani e ai volti, cercando in quei
toni di colori che ricordano gli anni ‘90 e contaminano di un po’ di patina di
ricordo le immagini e grazie ad una sceneggiatura, tratta dal romanzo omonimo
di Rosa Liksom, di eccezionale misura e clamoroso
umorismo. Scompartimento n. 6 ha
infatti anche la delicatezza di saper ridere di sé e degli altri, di
usare l’umorismo ordinario delle cose della vita per rendere questa trama più
realistica del solito…
… Scompartimento
n. 6 è un film
delicato, in cui ogni dettaglio, anche il più insignificante, riesce a
modificare il corso dell’intera narrazione. Così come la pellicola
anche lo spettatore dovrà quindi prendersi i suoi tempi per poter
interiorizzare ciò che vede su schermo. Il regista finlandese ha cercato di
tradurre in immagini e suoni l’incontro tra due intimità, riducendo al minimo ogni
elemento di disturbo. Peculiare la scelta di inserire una colonna sonora
diegetica. L’unica musica presente proviene infatti dagli stereo delle macchine
su cui i due protagonisti intraprenderanno dei brevi tragitti.
Vi consigliamo di recuperare questo film in sala. Solo uno schermo sufficientemente grande infatti è in
grado di trasportare lo spettatore nella dimensione dei due protagonisti, Ciò
risulta fondamentale per riuscire a entrare in risonanza con tutto ciò che
viene raccontato in Scompartimento n.6.
…Basta vedere Scompartimento N.6 per capire come mai tutti
siamo impazziti per questo interprete russo. Nelle mani di Borisov un
personaggio molto vicino a un certo stereotipo superficiale legato
alla Russia tutto vodka, uomini violenti e anziane
babuske con la balalaika in salotto ("ci deve essere una fabbrica qui
vicino che produce in serie tipi come lui", dice a un certo punto un
personaggio alla protagonista) in un ritratto vibranti e persino tenero.
Quello di un uomo che
non trova le parole per manifestare il suo istantaneo interesse
per la straniera bella e volitiva che rischia il suo lungo viaggio verso un
lavoro in miniera. Rivisto una seconda volta Borisov stupisce ancor di più per
come trasmetta i veri sentimenti del personaggio sin
dal primo sguardo con Laura; sentimenti che dissimula con un atteggiamento ora
indifferente, ora aggressivo…
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