sabato 11 dicembre 2021

Anomalisa - Duke Johnson, Charlie Kaufman

Michael sembra un uomo di successo, in realtà è un uomo solo, che vuole bene solo a se stesso.

incontra prima la voce, poi di persona Anomalisa.

è un colpo di fulmine, lei è una come tutti, ma la sua voce ha risvegliato qualcosa in Michael, forse qualche specie d'amore, nel grigiore della vita quotidiana.

se qualcuno pensa che i film d'animazione siano roba per bambini, lasci perdere, è meglio; questo è un film di serie A, un piccolo capolavoro nascosto in un film che dà più di quello che promette, Charlie Kaufman non tradisce mai.

alla fine tutto torna nel tran tran quotidiano, nel grigiore senza coraggio, nella tristezza di un eterno presente.

cercatelo e guardatelo, vogliatevi bene.

buona visione - Ismaele


 

 

 

 

È un lungometraggio realizzato in stop motion, che racconta una surreale crisi di mezz'età tramite marionette dall'espressività allucinante (e doppiate, in originale, da gente del calibro di David Thewlis, Jennifer Jason Leigh e Tom Noonan). Il protagonista è Michael Stone, un autore di libri motivazionali in viaggio a Cincinnati per una conferenza di promozione del suo ultimo libro, ma non la sta vivendo benissimo. Rimpiange un amore abbandonato, non riesce a godersi la propria famiglia, sente il tempo che gli scorre fra le dita e vive in un mondo privo di reali stimoli emotivi. Tutto questo, nel film, viene visualizzato tramite una singola, potentissima, trovata, che per certi versi può far tornare alla memoria l'assurdo delirio dalle mille facce di John Malkovich dell'esordio di Kaufman: tutte le persone con cui Michael ha a che fare hanno lo stesso volto, bianco, e la stessa voce, maschile.

E sono tutti (e tutte) tenuti a distanza, visti in maniera fredda, poco interessanti, senza alcuna connessione umana realmente percepita. Ma all'improvviso, Michael sente una voce femminile e, forse, trova qualcuno per cui potrebbe valere la pena di ricominciare a vivere sul serio. O magari è solo un'illusione. Quel che è certo è che Anomalisa è un capolavoro dalla delicata ma stordente potenza. Sfrutta un'idea semplice ed efficacissima in maniera molto forte, per tirar fuori un metaforone che parla di noi, del nostro rapporto con le altre persone, di cosa possa significare sentirsi isolati, distanti da tutto e da tutti, e di quanto possa essere travolgente trovare all'improvviso una connessione con qualcuno, anche se magari episodica e fugace. E questo viene raccontato con uno stile visivo incredibile e una cura pazzesca, infilando virtuosismi registici sorprendenti e trovando almeno un paio di scene, quella della canzone e quella del rapporto sessuale, fra le più belle dell'anno, o magari del decennio. Il tutto, fra l'altro, in uno dei film forse più lineari e immediatamente comprensibili di Kaufman, ma non per questo privo di trovate geniali, lampi di follia improvvisi e grande profondità. Insomma, un capolavoro.

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Anomalisa è un cartone animato diretto agli adulti, con una regia ben calibrata e solo qualche sbavatura nelle scene più oniriche, quando il regista sembra cadere in balia della fretta di rendere il proprio tratto più incisivo per poi tornare repentinamente ad un portamento più calibrato, lasciando lo spettatore fin troppo spiazzato dal cambiamento breve ed intenso. Nel complesso è un film intenso, in cui la malinconia prevale portando con sé riflessioni che non si fermano ai titoli di coda.

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…Il tema portante qui è, come in Se mi lasci ti cancello, la disarmante capacità che ha l'essere umano di intralciare la propria ricerca della felicità, confondendo fatalmente la crudeltà del destino con la propria incapacità ad accettarne l'imperfezione. Michael trascorre tutta la vicenda ritenendosi diverso e temendo l'omologazione, e Kaufman con enorme abilità costruisce una vera empatìa tra noi e quest'uomo di mezz'età la cui sofferenza interiore, sulle prime, ci appare comprensibile seppur indice di debolezza.

Kaufman tuttavia non è un autore accondiscendente, è uno di quelli che crede nello spiazzare lo spettatore per metterlo di fronte a un ribaltamento del punto di vista, salutare ma amaro come il medicinale che da bambini proprio non volevamo ingoiare. Michael è una vittima o è patetico? La disperata ricerca di un senso alto, "superiore", nei rapporti umani è una sofferenza che segna menti privilegiate o un atto di presunzione che trascina potenziali affetti e bei momenti in un gorgo di nulla? E' il mondo che non ci merita o siamo noi che non ci meritiamo il mondo?

Anomalisa, che sa commuoverci con una lunga quanto realistica scena di sesso (sì, con dei pupazzi), sa anche indignarci e perderci, partorendo un racconto disturbante, ai limiti dell'horror in alcuni momenti più visionari. Lasciandoci con una consapevolezza: che la ricerca dello "splendore eterno della mente immacolata" sia ancora per Kaufman ciò che rende l'essere umano così irresistibilmente tragicomico.

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Anomalisa es una película mínima y aparentemente sencilla pero ojo solo aparentemente ya que tras su guion se esconde una reflexión que es mas compleja de lo que parece.
Anomalisa nació de una obra de teatro, un proyecto del compositor Burwell quien pidió a Kaufman y los hermanos Coen una obra de teatro radiofónica, es decir varios actores representan la historia leyendo el guion en un escenario, como antiguamente se hacían las obras en la radio.
Kaufman escribió el guion bajo el pseudónimo de Francis Frégoli. El guionista se inspiró en un articulo sobre una enfermedad, el síndrome de Frégoli que hace que quien lo sufre piensa que todo el mundo que le rodea es la misma persona y se siente perseguido.
Tanto en la obra de teatro como las voces en la película corren a cargo de Jennifer Jason Leigh y Tom Noonan.
Anomalisa es eso, nos cuenta un día en la vida de Michael Stone, un motivador profesional que su libro es un éxito de ventas y se dedica a dar conferencias por todo el país. Curiosamente cuanto mas éxito tiene mas anodina cree que es su vida, todo el mundo le parece igual todos hablan y actúan de la misma manera hasta que conoce a Lisa, ella es diferente, no actúa igual y su voz es lo mas sensual que ha oído en toda su vida.
Anomalisa sorprende por muchas cosas pero sobre todo porque te olvidas que estas viendo una película de animación, te quedas atrapado por el personaje de Michael, sus dudas, su vida aburrida y monótona se reduce a conferencias monotemáticas y en lo personal una vida familiar sin chispa y sin emociones. Kaufman es consciente de ello y aunque hace unas marionetas realistas en muchas facciones en otras ves imperfecciones como la costura en ellas, el director sabe que el ser humano no es perfecto por eso tampoco son sus marionetas.
Anomalisa es emotiva, es sentimental, es ese día de lluvia en el que estas triste, deprimido y sin ganas pero luego llega el olor a tierra mojada y mas tarde sale el sol, entonces llega la alegría, la sonrisa y aunque solo sea por un momento todo parece que va a ser perfecto, todo eso es Anomalisa.
La película tiene momentos preciosos pero si me tengo que quedar con alguno es la versión que se marca Lisa de Girls Just Wanna Have Fun un cover precioso y muy intimista.
Una delicia donde al terminar la película las reflexiones se mezclan en tu cabeza, Kaufman en hora y media te hace una reflexión de la vida como pocas veces ves en el cine. Nuestra vida no es como queremos, suele ser monótona, aburrida por eso tenemos que aferrarnos a esos pequeños momentos de felicidad que nos da la vida, siempre hay cosas en la vida que  hacen valga la pena.

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I'm getting really tired of Charlie Kaufman's sad-sack clinically-depressed movie characters. They start depressed, get worse, the end. Mostly I hated this banal movie. A surreal dream sequence and a fascinatingly bizarre Japanese sex toy are the only points of interest, which only points how sad and empty this movie this. Like Synecdoche, so much work was put into the visual aspect of this movie, which happens to be an extremely detailed stop-motion animation complete with banal facial expressions and sagging genitals. A customer-service expert and celebrity speaker checks into a hotel. This takes up half the movie. Except that everyone literally has the same face and voice. When he meets Lisa, she has a different voice and he falls in love. If you know Kaufman, you'll know how this ends.

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La mise en place narrative témoigne d’une fluidité d’autant plus impressionnante que nous sommes fondu au ressenti – et à l’agacement – de Michael. Après tout, nous ne pouvons que nous projeter à sa place et partager son étonnement lorsqu’il tente par exemple de contacter le room-service. Complices, nous ne nous offusquons pas ou peine de sa décision de contacter une ancienne maîtresse même si nous sommes les premiers témoins de sa goujaterie. Le récit semble-t-il alors encore linéaire que nous sommes surpris par les silhouettes qui hantent peu à peu le cadre. L’alcool grise-t-il Michael qu’après un passage inénarrable dans un magasin de jouets il rentre à l’hôtel où un basculement s’opère. Se regardant dans le miroir, Michael ne se reconnait plus. Est-ce un rêve, un cauchemar ou la réalité que sa mâchoire lui en tombe. Comme atteint d’une fièvre, il s’agite, court après la raison et, dans sa turbulence, fait la connaissance de Lisa. Il est alors foudroyé par la singularité de la voix de la jeune-femme. La richesse du scénario se révèle alors…

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